“Per dare seguito alle parole del Presidente Napolitano, noi chiediamo urgentemente la convocazione straordinaria del Parlamento. Per aiutare questa scelta, il giorno 14 agosto per 24 ore saremo in sciopero totale della fame e della sete anche per simboleggiare la fame e sete di legalità, giustizia e verità del popolo che abita il territorio italiano. In assenza di democrazia e diritto, infatti, è il popolo tutto a rischiare di soccombere”. Così si conclude il testo dell’appello che vede tra l’altro tra i primi firmatari Rita Bernardini, Luigi Manconi, Ornella Favero, Patrizia Gonnella, Eugenio Sarno, Leo Beneduci, Francesco Quinti ed Elisabetta Laganà oltre naturalmente alla firma di Marco Pannella.  

 

 

Lo scorso 28 luglio, il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, intervenendo al convegno “Giustizia! In nome della legge e del popolo sovrano”, ha affermato che tra i problemi posti costantemente da Marco Pannella “c’è stato certamente quello della giustizia, del diritto dei cittadini a una giustizia giusta e all'effettivo rispetto della loro dignità se colpiti da sanzioni per imputazioni o per condanne”.

Ed è appunto una questione di diritto e di diritti negati quella posta da Pannella e dai Radicali, di legalità costituzionale e di rispetto del diritto internazionale. Nell’iniziativa sulla giustizia e la sua “appendice carceraria” vive il tentativo di far sì che il nostro Stato sia uno Stato rispettoso della propria legalità.

Riteniamo che occorra dare letteralmente voce a quanto affermato dal Presidente della Repubblica, che ha definito senza giri di parole la questione della giustizia-carceri come “Una questione di prepotente urgenza sul piano costituzionale e civile.”

Marco Pannella, poco prima di incontrare il Ministro della Giustizia Nitto Palma, ha ribadito che ''Lo strumento dell'amnistia è necessario per trainare le altre necessarie e urgenti riforme, parziali quanto inevitabili, di fronte all'assoluta gravità di una situazione determinata dal regime partitocratico che ha finito per portare il nostro Paese al di fuori e contro lo stato di diritto e la democrazia''.

Amnistia che va vista non tanto e non solo come misura di clemenza, ma soprattutto come strumento tecnico indispensabile a far rientrare il nostro paese nella legalità. Laddove, gioverà ricordare, che i procedimenti penali arretrati sono quasi 5 milioni. Una situazione che produce ogni anno circa 170.000 prescrizioni: quella che i Radicali definiscono amnistia clandestina e di classe.

Occorre che il Parlamento si occupi di tutto questo, di una giustizia allo sfascio, di carceri e di condizioni di detenzione indegne di un paese civile. Ed è per questo motivo che il Satyagraha Radicale continua attraverso una giornata di sciopero della fame e della sete, indetta per la giornata del 14 agosto. Per dirla con Rita Bernardini, uno sciopero che sta a simboleggiare “la fame e la sete di legalità, giustizia e verità del popolo che abita il territorio italiano”.

La stessa deputata radicale ha tra l’altro sottolineato “che il problema non riguarda una minoranza, ma almeno un terzo della popolazione(tra procedimenti penali e civili), coinvolta nella sventura di non trovare risposte di giustizia”.

Al momento sono oltre 850 coloro che hanno sottoscritto l’appello per una convocazione straordinaria del Parlamento sui temi della giustizia e del carcere. Oltre 850 coloro che per 24 ore si asterranno dall’assumere acqua e cibo.

Tutti fermamente convinti, con il Presidente Napolitano, che quella della giustizia e delle carceri sia “una questione di prepotente urgenza sul piano costituzionale e civile”. Io stesso nella giornata del 14 agosto parteciperò all’iniziativa con 24 ore di sciopero della fame e della sete.

 

L'Intervento del Presidente della Repubblica (Il Quotidiano della Basilicata, 13 agosto 2011)

Bolognetti: Più legalità con l'Amnistia (Il Quotidiano, 13 agosto 2011)