Due occasioni perse in un giorno su liberalizzazioni e ordini professionali

Liberalizzazioni

Dopo il voto in commissione Sanità del Senato di un testo che istituisce una ventina di nuovi ordini e albi delle professioni sanitarie infermieristiche, ostetrica, riabilitative, tecnico - sanitarie e della prevenzione (ddl 1142 e abbinate), e quello della Camera sull'ordine dei giornalisti, due occasioni perse in un solo giorno per andare verso le liberalizzazioni delle professioni.

Un comportamento schizofrenico vede da una parte provvedimenti corporativi approvati dalle aule parlamentari dalla legge sulla riforma della professione forense a quella che impone prezzi e sconti sui libri fino a quelli per la riforma dell'ordine dei giornalisti e dall'altra gli emendamenti dell'ultim'ora del ministro Tremonti.
Alla vigilia della manovra economica infatti aveva proposto con un emendamento l'abolizione tout court degli ordini professionali. Una mossa ancora rimasta senza spiegazione, visto che bastò la minaccia dei senatori avvocati di non votare la fiducia al Governo che venne ritirata all'istante.
Che l'Italia abbia bisogno di riforme strutturali nella direzione di necessarie e improrogabili liberalizzazioni anche per consentire ai piu' giovani l'accesso al mercato del lavoro, il Parlamento è alla quasi unanimità (il quasi sta per i Radicali) sotto scacco delle pressioni delle corporazioni.
Intervento dei senatori Radicali Donatella Poretti e Marco Perduca

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