Siria: il Partito Radicale, Non c'è pace senza giustizia e Nessuno Tocchi Caino chiedono intervento della Corte Penale Internazionale

Tribunale Penali Internazionale
Il Partito Radicale Nonviolento Transnazionale Transpartito (PRNTT) e le associazioni radicali Non c'e' pace senza giustizia (NPSG) e Nessuno tocchi Caino (NTC) condannano fermamente gli attacchi e gli spargimenti di sangue che negli ultimi mesi hanno ucciso centinaia di siriani. La violenza esercitata contro i cittadini in lotta per i loro diritti umani è del tutto ingiustificata, senza precedenti e inaccettabile e per questo motivo richiede che i responsabili siano chiamati a risponderne. 
"La situazione in Siria costituisce una minaccia alla pace e alla sicurezza internazionale, tanto più perchè dà coraggio ad altri che cercherebbero di placare la sete di democrazia e di diritti umani nella regione attraverso la forza e la paura. Il Presidente Bashar al-Assad ha lasciato intendere che intende continuare la repressione fino a quando tutta l'opposizione non sarà schiacciata. L'impunità nei confronti del regime non farà che incoraggiare altra violenza. "Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite deve farsi carico delle sue responsabilità e riferire, alla luce del capitolo VII della carta delle Nazioni Unite, la situazione della Siria al Procuratore della Corte Penale Internazionale. Allo stesso modo, la comunità internazionale è chiamata a dare il suo pieno supporto per un'indagine degli eventi da parte della stessa CPI, incluso ogni tipo di assistenza alle vittime della Siria. 
"All'inizio del mese, il consigliere speciale delle Nazioni Unite per la prevenzione del genocidio e la responsabilità di proteggere aveva già affermato che atti, come quelli recentemente accaduti ad Hama, quando vengono commessi nell'ambito di un diffuso o sistematico attacco contro la popolazione civile, equivalgono a crimini contro l'umanità, e potrebbero anche costituire atri crimini di diritto internazionale. Questi atti devono essere immediatamente verificati e indagati da un istituto indipendente e imparziale, come la Corte Penale Internazionale. Anche adesso, il procuratore della CPI dovrebbe monitorare gli eventi accaduti in Siria, di modo da essere pronto nel caso in cui la Corte ottenga la giurisdizione per indagare. Questo è un punto cruciale per custodire informazioni sui crimini potenzialmente commessi in questo momento e informare i cittadini che si tratta di una condotta inaccettabile per la quale sono previste serie conseguenze. Se, come noi sospettiamo, quell'indagine attesta con evidenza che sono stati commessi crimini contro l'umanità, "coloro che portano la più grande responsabilità per quei crimini commessi" devono essere giudicati da un tribunale. Il popolo siriano non può aspettare: la comunità internazionale e la Corte Penale Internazionale devono agire adesso.  

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