Non c’è Pace Senza Giustizia si congratula per la ratifica dello Statuto di Roma da parte della Tunisia che porta a 116 gli Stati parte della CPI

Oggi, la Tunisia ha formalmente depositato gli strumenti di ratifica dello Statuto di Roma della Corte Penale Internazionale (CPI) presso l’Ufficio del Segretario Generale dell’ONU. La ratifica della Tunisia porta a 116 il numero totale degli Stati Parte della Corte e rappresenta un passo importante verso un sempre più universale supporto per porre fine all’impunità, in particolare nella regione del Medio Oriente e del Nord Africa (MENA).
Una delegazione del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT) guidata da Marco Pannella, insieme al senatore Marco Perduca, al Segretario Generale dell’associazione radicale Non c’è Pace Senza Giustizia (NPSG) Niccolò Figà-Talamanca, Matteo Angioli dei Radicali Italiani e Greta Barbone (NPSG), è attualmente a Tunisi per incontrare alcuni rappresentanti del governo tunisino e membri di organizzazioni per i diritti umani, per preparare il Consiglio generale della PRNTT, che si terrà a Tunisi dal 22-24 luglio 2011.
Dichiarazione di Niccolo' Figa-Talamanca, Segretario Generale di Non c’è Pace Senza Giustizia:
“L’associazione radicale Non c’è Pace Senza Giustizia (NPSG) e il Partito Radicale Nonviolento Transnazionale (PRNTT) si congratulano con la Tunisia per questo passo molto importante, che è anche una chiara indicazione del fatto che la Tunisia intende rispettare gli impegni in favore dei diritti umani annunciato quando il governo ad interim ha iniziato il suo lavoro. La rivoluzione democratica della Tunisia ha spinto altri paesi della regione MENA ad agire: speriamo che le azioni odierne della Tunisia possano incoraggiare ancora di più altri Stati della regione MENA ad unirsi, in particolare quelli che emergono dalla repressione e dalla dittatura.
“Attendiamo che la Tunisia attui il principio di complementarietà, prendendo essa stessa in primo luogo iniziative volte ad affrontare le violazioni dei diritti umani avvenute in Tunisia prima e durante la rivoluzione. La Tunisia ha cominciato questo processo istituendo la Commissione di Inchiesta Nazionale per le Violazioni Commesse a partire dal 17 dicembre 2010, che può giocare un ruolo importante nel fornire riconoscimento e risarcimenti per le vittime e nel rafforzare lo stato di diritto nel Paese. Speriamo che la Tunisia possa fare ancora di più per accertare gli eventi avvenuti prima del Dicembre 2010, cosicché la nuova Tunisia democratica sia costruita su solide basi di protezione e promozione dei diritti dell’uomo.”
“Adesso che la Tunisia ha ratificato lo Statuto di Roma della Corte Penale Internazionale, deve assicurarsi di prendere appropriate misure per permettere la sua piena cooperazione con la Corte e adempiere ai suoi obblighi di complementarietà. Attendiamo che la Tunisia compia questo importante passo il prima possibile, così da solidificare il suo impegno verso le vittime di questi crimini e verso la giustizia come parte integrale del processo per raggiungere la pace.
Per maggiore informazioni, si prega di contattare Nicola Giovannini all’indirizzo e-mail ngiovannini@npwj.org o al numero +32-2-548-3915.
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