Droga, Forum dei Radicali su rapporto con media. Staderini: Italia anomalia mondiale

Media tv e pubblico

Costa, ex direttore agenzia Onu antidroga "Riformare convenzioni Onu". 

 Si e' tenuto oggi a Roma il forum "Media e droga: l'influenza dei media sui fenomeni e sulla percezione dei fenomeni" organizzato da Radicali Italiani. Poche settimane dopo che il rapporto della Global Commission, che elaborato dalle più autorevoli personalità della politica, dell'economia e della cultura, ha documentato il fallimento del proibizionismo Global Commission, operatori della comunicazioni e giornalisti della stampa, della radio e della tv si sono riuniti a discutere di come il ruolo dei media incida sulla percezione del fenomeno droga. 

Mario Staderini, segretario di Radicali Italiani, ha ricordato che "Quella italiana e' un anomalia internazionale: mentre i media di tutto il mondo discutono dei costi del proibizionismo, da noi se ne parla solo per fatti di cronaca e nella chiave 'favorevoli o contrari al consumo'. Con 4 milioni di consumatori, 400 mila spacciatori, 28 mila detenuti per reati di droga, 20 miliardi di euro di fatturato per la mafia e' incredibile che agli italiani venga vietato da anni un dibattito pubblico sulle politiche sulla droga". 

Nel corso dei lavori e' intervenuto tra gli altri l'ex direttore dell'agenzia antidroga delle Nazioni Unite, Antonio Costa, che nell'accogliere favorevolmente il forum ha dichiarato: "ci sono diverse opzioni oggi, rafforzare la tendenza repressiva oppure riformare convenzioni Onu, forse poco realistica ma sarebbe importante farla, anche come segnale culturale". "Dobbiamo puntare sulle terapie anziché sulla repressione dei consumatori, a parole tutti dicono terapia ma 3/4 delle spese sono per repressione" ha concluso costa, che alla richiesta di un giudizio sul suo successore, il russo Ivan Fedotov, ha glissato pur ricordando che "In Russia le persone in carcere per droga sono ancor più che negli Stati Uniti"  "I media tagliano tutte le possibili spiegazioni sociali che potrebbero spiegare le vicende personali, scegliendo di seguire i fenomeni attaccando le conseguenze. Nascono cosi le categorie del tossico, dell'immigrato , dello straniero", ha spiegato Mario Morcellini, Direttore del Dipartimento Comunicazione Università di Roma. 

Sono intervenuti anche Rita e Giovanni Cucchi, genitori di Stefano, i quali hanno ricordato come" con Stefano hanno provato a usare la figura del tossicodipendente quale causa della morte, mentre noi ci battiamo nei tribunali per dimostrare il contrario".



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