Cannabis terapeutica: da convegno fiorentino Radicali chiedono risposte all’ impegno assunto dal Governo

Cannabis terapeutica

Dichiarazione dei Senatori Radicali Donatella Poretti e Marco Perduca e di Maurizio Buzzegoli, Associazione radicale “Andrea Tamburi” di Firenze.

In occasione dell’incontro tenutosi quest’oggi nel Consiglio Regionale Toscano sull’uso terapeutico dei farmaci cannabinoidi - dove verranno discusse le leggi n. 58 e n. 72 - i Radicali considerano essenziale che anche a livello locale vengano perseguiti obiettivi relativi alla produzione e la commercializzazione in Italia dei farmaci in questione. Tanto a livello locale così come nazionale, torniamo a chiedere al Governo di dar seguito all’impegno assunto in aula in materia di produzione ed uso in Italia di medicinali a base di cannabis (legge 1771 , odg G202 del 26 gennaio 2010).
Risale a mercoledì 22 l’ennesima interrogazione presentata da Poretti e Perduca in merito alla registrazione in Italia di farmaci a base di cannabinoidi i cui principi attivi sono inseriti ufficialmente tra le sostanze dotate di efficacia terapeutica. Si tratta di farmaci da anni impiegati in molti paesi nel trattamento dei sintomi di diverse patologie. "In Italia, pur essendo consentita la prescrizione di terapie che fanno uso di questi farmaci, l'approvvigionamento da parte dei pazienti è possibile esclusivamente grazie all'importazione dall'estero che comporta per il paziente un notevole aggravio di spesa rispetto al prezzo reale del farmaco se fosse prodotto e commercializzato sul territorio nazionale. I pazienti che necessitano di tali farmaci, a causa dello scoraggiamento dovuto alle lunghe pratiche burocratiche che devono ripetere costantemente, sono spesso costretti ad intraprendere strade più accidentate che possono arrivare al mercato nero, oppure all’autoproduzione, incorrendo così in sanzioni penali, punibili anche con la reclusione.  
Da sempre i Radicali, attraverso ddl e odg presentati più volte ad entrambi i rami del Parlamento, considerano l’unica soluzione quella di produrre legalmente sotto stretto controllo a livello nazionale questa sostanza per scopi medici, utilizzando strutture pubbliche come il Centro di Ricerca per le colture industriali di Rovigo o lo Stabilimento Chimico Farmaceutico Militare di Firenze.

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