Bahrein, Mecacci: presentata interrogazione deputati Radicali su Ayat Al-Gormezi, giovane donna arrestata e picchiata

Ayat al Gormezy

 

  • Dichiarazione di Matteo Mecacci, deputato radicale e relatore Osce su democrazia e diritti umani.
 
Nella giornata di oggi, 9 giugno 2011, i deputati radicali hanno presentato al Ministro degli affari esteri un’interrogazione a prima firma del deputato Matteo Mecacci e concernente il caso di una giovane donna, Ayat al-Gormezi, che dallo scorso 30 marzo è stata arrestata e probabilmente torturata dalle autorità del Bahrein dopo aver letto una poesia pro-democrazia nel corso di una manifestazione.
 
Ayat è stata, infatti, costretta a costituirsi quando alcuni poliziotti col viso coperto hanno invaso la casa dei suoi genitori e hanno minacciato di uccidere i suoi fratelli se non avesse fatto ciò. Nessuno l'ha più vista da quel momento, sebbene la madre abbia parlato con lei al telefono una sola volta, durante la quale Ayat ha detto alla madre di essere stata costretta a firmare una confessione e, da allora, pare che la ragazza si trovi in un ospedale militare a causa delle torture subite.
 
In particolare, il Deputato radicale Matteo Mecacci, ha dichiarato:
“La repressione in corso in Bahrein ha fatto numerose vittime tra attivisti e militanti democratici. Chiedere alle autorità del Bahrein della sorte di Ayat al-Gormezi e degli altri attivisti scomparsi e' un preciso dovere giuridico degli stati democratici e della comunità internazionale. Mi auguro che il Governo italiano non voglia sottrarsi a questo necessario atto politico.”
 
Qui di seguito il testo dell’interrogazione:
 
La Camera;
Premesso che;
 
Dall’articolo del 2 giugno 2011 pubblicato sull'Independent si apprendono le seguenti informazioni:
- dal 30 marzo 2011 Ayat al-Gormezi, poetessa e studentessa di soli 20 anni, è stata arrestata e probabilmente torturata dalle autorità del Bahrein dopo aver letto una poesia pro-democrazia nel corso di una manifestazione.
- Ayat è stata, infatti, costretta a costituirsi quando alcuni poliziotti col viso coperto hanno invaso la casa dei suoi genitori e hanno minacciato di uccidere i suoi fratelli se non avesse fatto ciò. Nessuno l'ha più vista da quel momento, sebbene la madre abbia parlato con lei al telefono una sola volta, durante la quale Ayat ha detto alla madre di essere stata costretta a firmare una confessione e, da allora, pare che la ragazza si trovi in un ospedale militare a causa delle torture subite.
- secondo la madre, inoltre, Ayat al-Gormezi, rischia di essere processata l’8 giugno 2011 in corte marziale.
Dall’articolo pubblicato sull'Independent, si apprende inoltre che:
- sulla scia degli eventi in Egitto e Tunisia, anche il Bahrein è stato protagonista dallo scorso 14 febbraio di una serie di proteste che auspicavano riforme politiche e, in particolare, eguaglianza civile e politica per la maggioranza sciita, in un paese in cui la casa reale al-Khalifa e la classe dirigente sono sunnite.
- il Bahrein è il primo tra i paesi interessati da tali proteste ad aver preso di mira le donne come bersaglio di repressione.
- gli attivisti per i diritti umani sostengono che centinaia di donne siano state arrestate, e molte di loro hanno affermato di essere state picchiate selvaggiamente durante il loro periodo di detenzione.
- il Governo ha, inoltre, arrestato e picchiato i reporter del luogo, e l'unico giornalista internazionale residente stabilmente in Bahrein è stato costretto a partire proprio lo scorso giugno, mentre i corrispondenti stranieri dotati di visti d'ingresso non sono riusciti a entrare nel Paese una volta arrivati sul posto.
- nonostante lo scorso 15 marzo vi sia stata sia l'abolizione dello stato d'emergenza sia il richiamo al dialogo da parte del re Hamad, ad oggi non vi è alcun segno d’indebolimento della repressione: circa 600 persone sono ancora in arresto, almeno 2000 sono state licenziate e circa 27 moschee sciite, che rappresentano il 70 per cento della popolazione, sono state demolite.
- come dimostrazione che la vita all’interno del Paese sia tornata a scorrere normalmente il governo sta cercando di ospitare nuovamente la gara di Formula 1, che era stata posticipata all'inizio dell'anno a causa dello scoppio delle proteste.
- dinanzi a tale intenzione, l'organizzazione Human Rights Watch ha scritto alla Federazione Internazionale dell'Automobile (FIA) affermando che “la gara avrebbe luogo in un ambiente di repressione implacabile nei confronti dei manifestanti pro-democrazia. Se la gara dovesse davvero aver luogo in Bahrein, ciò avverrebbe senza un quarto dello staff dell'organizzazione ospite (il Bahrain International Circuit) che è stato arrestato, inclusi due quadri; molti sono stati licenziati o sospesi proprio con l'accusa di approvare il rinvio della gara stabilito all'inizio dell'anno”.
 
Chiede di sapere;
 
- se il Governo sia a conoscenza dei fatti sopramenzionati.
- se alla luce di quanto riportato il Governo intenda assumere iniziative sia a livello internazionale sia a livello bilaterale affinchè, come per il caso di Ayat al-Gormezi, si ponga fine alla repressione nei confronti di chi lotta per la democrazia.
 

© 2011 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati



SEGUICI
SU
FACEBOOK

Nota sui commenti: i commenti lasciati dagli utenti del sito non vengono ne' censurati ne' verificati in base al contenuto. I commenti con link non vengono pubblicati. Per i commenti si utilizza la piattaforma Diqsus che memorizza sui suoi server tutti i dati degli utenti, compreso l'indirizzo IP in caso di eventuali segnalazioni per abusi o violazioni di legge. Tutti possono lasciare commenti, quindi non c'e' alcuna verifica sull'appartenenza degli utenti al partito o al movimento Radicale.