Pannella: nella nondemocrazia e nello stato non-di diritto i cittadini, a cominciare anche da quelli fra loro che sono i massimi rappresentanti, hanno diritto di conoscere per responsabilmente deliberare

Nella nondemocrazia e nello stato non-di diritto i cittadini, a cominciare anche da quelli fra loro che sono i massimi rappresentanti, hanno diritto di conoscere per responsabilmente deliberare. quindi assolverò sempre più il dovere di cittadino leale di informare, perché conosca innanzitutto il Presidente della Repubblica, in quanto tale e anche per stima e affetto carissimo a tutti noi, perché conosca almeno lui. e comincerò fra alcune ore da radio radicale, domenica alle 17.
Perché semel in anno licet insanire, finalmente questo sabato pomeriggio, un redattore di una delle maggiori agenzie di stampa mi aveva chiesto un’intervista sul mio sciopero della fame. Gli ho subito premesso che intendevo affrontare innanzitutto la sostanza del problema e non solo il suo aspetto, la sua apparenza quotidiani.
Avete sentito com’è andata. Mi scuso con il collega che, comprensibilmente, aveva fretta di farmi domande tali da non potere oggettivamente ottenere risposte altro che ugualmente scontate e inutili.
Ma la mia condizione è questa: nel nostro Paese vigono ormai nello Stato, ben più ancora che nella società, antidemocrazia, illegalità, negazione reiterata (di entità e profondità senza precedenti) di diritti umani, civili, democratici, costituzionali. In tali condizioni, divenute ormai da tempo strutturali, automatiche, nessun cittadino italiano che non sia direttamente interno alla galassia, o alla storica oasi assediata del Partito Radicale, può conoscere quel che ai danni del territorio e del popolo italiano stia da tempo oggettivamente accadendo loro, loro e non solo.
Sono convinto che questo valga ormai tragicamente contro la capacità stessa di tutti i cittadini, a cominciare dal nostro stesso, davvero ottimo e carissimo, Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, alle Istituzioni. È il costo naturale, difficilmente avvertibile della nondemocrazia e di uno Stato non-di Diritto, ma partitocratico da almeno mezzo secolo.
Purtroppo, ancora oggi, solamente gli eredi di chi vide e combatté in tempo – Radicali, democratici, qualche comunista stesso – il tragico, immondo degradare della grande speranza e utopia Comunista in Socialismo Reale, oggi sembra capace di lottare contro il degradarsi di Stati e di ideologie democratici in fatali strumenti di “Democrazia Reale”.
Mi permetto, quindi, di preannunciare che questa domenica, nel corso della tradizionale trasmissione su Radio Radicale delle 17, illustrerò quel che da cittadino della Repubblica sento l’imperioso dovere di portare a conoscenza, comunque, in primo luogo, del Presidente della Repubblica, in quanto tale, e – forse ancor più – per l’affetto e la stima che gli portiamo, aspetti fondamentali della verità e della realtà la cui conoscenza è (inevitabilmente, fatalmente, con violenza e efficacia storicamente senza precedenti) vietata alla coscienza presente del popolo e dei suoi rappresentanti, della società e dello Stato.
Dichiarazione fatta da Marco Pannella a Radio Radicale. (si prega di citare la fonte, grazie)
Vai alla pagina speciale a sostegno dello sciopero della fame di Marco Pannella, iniziato il 20 Aprile, per la democrazia, la legalità, la giustizia.
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