"In tv vengono chiamati ad ogni occasione Bersani e Formigoni, e uno si aspetterebbe una polemica sulla inchiesta milanese sulle firme false. E invece zero. Perché? Perché Bersani è anche lui vittima della propria storia, del rapporto tra il movimento di imprenditori, la grande imprenditoria di Comunione e Liberazione, Comunione e Lottizzazione, padrona di mezza Italia, con le cooperative rosse e il potere ex comunista".
"Dico a Bersani: ma non ti rendi conto che c'è qualcosa di impudico nell'andare in tv, da Santoro, servitore della antidemocrazia per la sua intolleranza strutturale, con Formigoni, senza chiedergli conto della realtà delle firme false? Queste sono le elezioni, oggi". Lo ha detto Marco Pannella, nel corso di una intervista a Radio Radicale-
Pannella è tornato sulle elezioni a Milano: "I milanesi non sanno che a Milano è candidata la Bonino, che sono candidato io, che c'è Marco Cappato, parlamentare europeo e militante della civiltà democratica. Si realizza quel reato supremo contro la Repubblica, quel reato che punisce chi con l'inganno o la violenza induce in errore l'elettore. Quale inganno ulteriore si può immaginare se non quello di un Presidente della Regione che non è riuscito a raccogliere le firme per presentarsi, le ha presentate falsificandole, e continua a negarlo? Quando Formigoni copre la raccolta di firme false nega all'elettorato il diritto di sapere che lui non ha avuto neppure la forza di raccogliere le firme. Non è un attentato ai diritti civili e politici dei cittadini?", ha concluso Pannella.

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