Com’è noto, il contratto nazionale di servizio stipulato tra il Ministero delle comunicazioni e la Rai, è scaduto nel dicembre 2009.
La Commissione di vigilanza sulla Rai ha il compito di fornire il parere preventivo sul testo del nuovo contratto, parere reso il 9 giugno 2010.
Nonostante il contratto sia scaduto e tutte le procedure siano state adempiute il nuovo contratto non si firma.
Tutti, o quasi, sembrano convinti che la cosa non produca danni effettivi, che si tratti solo di un risvolto formale, non sostanziale, poichè attualmente le due parti contraenti, Rai e Ministero, continuano a basare i propri rapporti sul testo del contratto del 2009.
Sembrerebbe tutto a posto ma… non è così.
Il contratto di servizio affida infatti le competenze di controllo sull’attuazione del contenuto del contratto stesso a due istituzioni: la Commissione di Vigilanza RAI e l’Autorità Garante per le telecomunicazioni.
Con un però. L’AgCom, ha questo potere solo sino alla data ufficiale di vigenza del contratto.
Morale: l’AgCom non può più controllare quanto fatto dalla Rai dal 1 gennaio 2010, perchè in quell data il contratto è „scaduto“, anche se è ancora utilizzato come „copertura“ da Ministero e Rai per non sottoscrivere il nuovo contratto.
Questa situazione ha creato e crea un enorme vulnus all'ordinamento giuridico, poichè, come detto, l'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni ha il potere legale di verificare lo stato effettivo di attuazione delle norme ivi contenute, solo nel periodo di ordinaria vigenza dello stesso.
Per questo motivo, con due distinte interrogazioni urgenti ho domandato a Romani e Masi perchè non stipulano il nuovo contratto.
Attendo con fiducia, non solo la risposta all’interrogazione, ma la stipula del nuovo contratto. Quanto mai urgente e necessaria.
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