"Di fronte a quello che sta accadendo in Maghreb, come Radicali abbiamo la responsabilità di dare nuove forme e contenuti alla nonviolenza". Lo dichiara Giorgio Pagano, Segretario dell'AssociazioneRadicale "Esperanto".
"Cooperando con i Paesi europei che hanno il servizio civile nazionale e traendo dal meglio delle esperienze pacifiste transnazionali, noi possiamo e dobbiamo impegnare i nostri giovani nella diffusione della comunicazione ed esportare la democrazia attraverso l'informazione, e non la guerra, nei Paesi con regimi dittatoriali. L'onda d'urto che arriva dalla Tunisia e sta travolgendo il mondo arabo è essenzialmentepacifica e nonviolenta, lontana da estremismi religiosi e da violenze di piazza: sono i regimi che stanno reagendo con la violenza, e noiabbiamo il dovere di aiutare i cittadini che stanno rischiando la propria vita per uscire da dittature che l'Occidente ha avallato pertroppo tempo", prosegue Pagano.
"I volontari italiani e dei Paesi europei possono sostenere la richiesta di diritti umani dei popoli mediorientali attraverso i moderni mezzi di comunicazione: se l'Europa non gioca il suo ruolo chiave in un momento storico come questo, che sta cambiando in tempi rapidissimi gli assetti mondiali, c'è il rischio che nuove formeantidemocratiche sostituiscano quelle che oggi stanno crollando.
L'Associazione Radicale 'Esperanto' invita tutti i Radicali e le altre forze politiche a collaborare con idee e proposte che possanoconfluire nel convegno 'L'Esercito Nonviolento Europeo', che già avevo annunciato a novembre e ritengo indispensabile accelerare in questo drammatico, ma pieno di possibilità, snodo della storia".
Dichiarazione di Giorgio Pagano
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