“Nel disegno di legge sul Testamento biologico, calendarizzato per il 21 febbraio alla Camera, la volontà del dichiarante è carta straccia”. Così oggi la deputata radicale Maria Antonietta Coscioni, co-presidente dell’Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica, nel corso della presentazione del libro “Gli ultimi giorni di Eluana” nella Sala del mappamondo di Montecitorio, scritto da Amato De Monte, capo dell’equipe medica che ha assistito Eluana Englaro nella fase finale della sua vita, insieme a Cinzia Gori, coordinatrice degli infermieri, a La Quiete di Udine, che si sono presi cura di Eluana negli ultimi setti giorni di vita.
Difende il principio dell’autodeterminazione e ricorda le storie di Piergiorgio Welby, Eluana Englaro e Luca Coscioni l’on. Farina Coscioni. “Tre storie – ha detto la parlamentare - che hanno in comune l’aver messo il proprio privato al servizio del pubblico anche se il diritto che rivendicavano è diritto universale che riguarda tutti noi”.
Non risparmia una critica alla Giornata Nazionale per gli stati vegetativi voluta da Governo nel giorno della morte di Eluana Englaro. “Questa giornata – ha spiegato - è stata istituita con una direttiva del presidente del Consiglio, come si è fatto per la giornata dei nonni, del diabete, dell’infanzia”.
E al senatore del Pdl, Giuseppe Saro, che ha raccontato di un ripensamento espresso telefonicamente dal presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, sul caso Englaro dopo aver appreso le reali condizioni della ragazza, l’on. Farina Coscioni ha risposto: “Forse, Berlusconi, come dice il senatore Saro, - ha capito in ritardo la reale situazione di Eluana Englaro, ma non ha mai chiesto scusa per le sue gravissime affermazioni ai cittadini italiani”.
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