Ordigni bellici. Comellini (Pdm): attività bonifica, sicurezza non sia subordinata ad interessi economici

Ordigni bellici

“Dal parere reso dalla IV^ Commissione (Difesa) della Camera sul ddl recante Modifiche al decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, in materia di sicurezza sul lavoro per la bonifica degli ordigni bellici (Testo unificato C. 3222 Moffa e C. 3481 Farina Coscioni) alle XI^ e XII^ Commissione (Lavoro e Affari Sociali) emerge una assurda richiesta per rendere non obbligatori i pareri espressi dall’autorità militare, oltre alla constatazione dei danno normativo prodotto dal decreto legislativo 66/2010 – codice dell’ordinamento militare -  fortemente voluto dal Ministro la Russa che ha abrogato l’unica fonte normativa sulle bonifiche degli ordigni bellici.

Sono fermamente convinto che dopo il complesso iter e le numerose audizioni di esperti e dei sindacati di polizia che sono state svolte dalle commissioni riunite, e che hanno portato ad accogliere le significative proposte della radicale Farina Coscioni rendendole effettive nel testo unificato al fine di non rimettere l’interesse e la sicurezza pubblica al mero conto economico delle imprese appaltanti, i presidenti delle Commissioni riunite XI^ e XII^ sapranno ben comprendere le oggettive difficoltà e limitazioni dei deputati radicali nel sostenere questo disegno di legge qualora da garantista della sicurezza dei cittadini sia trasformato in uno ad appannaggio degli affari di imprese il cui interesse è, ovviamente, il lucro.
Sulla testo unificato ho già più volte espresso la mia soddisfazione unitamente ai rappresentanti di Associazioni di categoria imprese bonifiche belliche (ASSOBON) e degli esperti auditi dalle Commissioni, per questo mi auguro che sia opportunamente chiesta la sede legislativa per porre nel più breve tempo possibile un concreto rimedio ai danni prodotti dal Codice dell’ordinamento militare e quindi consentire alle imprese del settore di poter riprendere ad operare in piena sicurezza nell’interesse dell’intera collettività.”
Dichiarazione di Luca Marco Comellini Segretario del Partito per la tutela dei diritti di militari e forze di polizia (Pdm)
 

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