Pannella su Anno Giudiziario

Marco Pannella

Apertura anno giudiziario. Pannella: punti che non condividiamo, ma nel contesto della relazione del Presidente Lupo, finalmente densa di senso dello Stato, siamo certi di poter superare riflessi ossificati e farne occasione del nuovo ormai necessario.

La relazione del Primo Presidente della Suprema Corte Ernesto Lupo è davvero “Alba Signando Lapillo”!
E’ un evento che degnissimamente celebra - ed esso stesso sarà da celebrare a lungo – il centesimo anniversario delle solenni aperture degli anni giudiziari italiani. Un evento – ripeto – ancor più della solenne denuncia fatta contro il regime italiano dal Consiglio dei Ministri d’Europa il 2 dicembre scorso. Il Primo Presidente Ernesto Lupo la cita e inserisce pertinentemente nella sua relazione: il Consiglio ribadisce che ”i tempi eccessivi della giustizia italiana costituiscono un grave pericolo per il rispetto dello Stato di Diritto, conducendo alla negazione dei diritti consacrati dalla Convenzione europea dei Diritti dell’Uomo”.
 Ancora il Primo Presidente: “E’ necessario proseguire nella politica di depenalizzazione che non ha più visto interventi organici vive dal 1999”… “Non esiste sistema processuale che possa far fronte in tempi ragionevoli all’abnorme numero di fatti che sono considerati reati nel nostro ordinamento”.
Ma questa importante dichiarazione del Consiglio è totalmente clandestinizzata dal regime partitocratico che da oltre 60 anni ammorba Stato di Diritto, legalità costituzionale (e ha praticamente distrutto da tempo ogni standard democratico della Repubblica).
Mi fermo qui, ma torneremo subito e pubblicamente a discutere e riflettere da Radicali per i quali è premessa insuperabile dello stesso Diritto alla Vita di popoli e individui e per i quali vi sono, naturalmente, punti che non condividiamo come la reiterata difesa dell’obbligatorietà dell’azione penale. Ma nel contesto della relazione e nella sua profonda ispirazione finalmente densa di senso dello Stato, siamo certi di poter superare riflessi ossificati da una parte e dall’altra, e invece farne occasione terza, del nuovo ormai necessario.
Nel regime dominante, partitocratico, non v’è invece che ragion di Stato antidemocratica e incivile.
 
Dichiarazione di Marco Pannella

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