Che cos'è e come funziona il sistema australiano. Breve guida agli antipodi elettorali

Di Marco del Ciello.

Il fallimento del cosiddetto “porcellum” ha riportato al centro del dibattito politico la legge elettorale. I radicali sostengono da sempre un sistema basato su collegi uninominali, da ultimo dando la propria adesione alla Lega per l'Uninominale voluta da Pietro Ichino e Mario Baldassarri. Ma se c'è un campo dove la fantasia umana si è esercitata senza limiti è proprio quello dei sistemi elettorali. E quindi, fermo restando il collegio uninominale, sono possibili modelli anche molto diversi tra loro. Negli ultimi tempi sta guadagnando sempre più consensi tra opinionisti e commentatori il sistema a voto alternativo in uso in Australia, che rappresenta una mediazione tra i più noti inglese (turno unico) e francese (doppio turno).

Ma come funziona il sistema australiano?

L'elettore si trova di fronte un elenco di candidati che deve ordinare secondo la sua preferenza, dal primo all'ultimo, pena la nullità del voto. Se uno dei candidati ottiene la maggioranza assoluta (50% + 1) delle prime preferenze, cioè è al primo posto nell'elenco delle preferenze della maggioranza dei votanti, viene automaticamente eletto. Se nessuno raggiunge la maggioranza assoluta, si procede a un secondo conteggio, in cui il candidato meno votato viene escluso e le seconde preferenze dei suoi elettori vengono redistribuite ai rispettivi candidati. Se anche così, nessuno raggiunge la maggioranza assoluta, si procede a ulteriori conteggi, escludendo di volta in volta il meno votato e ridistribuendo le “sue” seconde preferenze, finché appunto qualcuno non raggiunge la maggioranza assoluta e viene di conseguenza eletto.

Rispetto al sistema inglese, il voto alternativo garantisce che l'eletto abbia il consenso della maggioranza assoluta degli elettori e non solo di una maggioranza relativa. Rispetto al sistema francese, evita di chiamare gli elettori alle urne per due volte nel giro di pochi giorni. Mantiene il carattere maggioritario tipico dei sistemi elettorali, ma penalizza le formazioni estremiste, anche dove abbiano un forte radicamento territoriale.

www.radicalisenzafissadimora.org

Fonte: http://www.radicalisenzafissadimora.org/2010/10/che-cose-e-come-funziona-il-sistema.html

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