Censis: nelle carceri sovraffollamento al 150 per cento
Ci sono quasi 70.000 detenuti (nel 2006 erano 60.000) nelle carceri italiane: un tasso di sovraffollamento che supera il 150% e che in alcuni casi è oltre il 170per cento. L’allarme arriva dal Rapporto Censis sulla situazione sociale del Paese/2010. Numeri che però sono destinati a diminuire alla luce del ddl ’svuota carceri’ approvato in via definitiva al Senato a meta’ novembre. La legge prevede che nel caso in cui il detenuto debba scontare pene inferiori a un anno possa usufruire dei domiciliari.
Oltre al sovraffollamento il Rapporto individua altri fattori di disagio “che rivelano quale sia la gravità della situazione”: il 36,9 per cento dei detenuti e’ straniero; il 24,5 per cento e’ tossicodipendente, il 2,3 per cento è dipendente da alcol, l’1,8 per cento è infetto da Hiv. Inoltre, rivela il Censis, le guardie penitenziarie sono 39.569 rispetto alle 45.121 previste per legge, e il costo medio giornaliero per detenuto è sceso dai 131,9 euro del 2007 ai 113,4 euro stimati per il 2010. A questo si aggiunge che circa 30.000 detenuti (44 per cento del totale) sono in attesa di uno dei gradi del procedimento. Tra questi, la gran parte (15.111) e’ in attesa del giudizio di primo grado.
Inoltre 18.769 condannati si trovano a dover scontare una pena (o una pena residua)inferiore a tre anni (e tra questi 11.601 hanno una pena inferiore a un anno), quindi avrebbero i requisiti per usufruire delle misure alternative alla detenzione. Circa 30.000 detenuti si trovano in carcere per avere contravvenuto alla legge sulla droga e circa 4.000 a quella sull’immigrazione. Secondo l’analisi del Censis, “il personale che lavora in carcere risulta completamente insufficiente a gestire una situazione che diventa di giorno in giorno più complessa: a essere sotto-dimensionate non sono solo le guardie carcerarie, ma anche altre figure più esplicitamente votate al recupero dei detenuti, come gli educatori e gli assistenti sociali”. Su questa situazione si innesta il Piano carceri, che si propone di ridurre il sovraffollamento attraverso tre tipi di interventi: l’ampliamento del numero dei posti disponibili per complessivi 21.709 nuovi posti. Questi propositi sono stati ridimensionati nel Piano che il Commissario straordinario ha presentato lo scorso 29 giugno. Il secondo è l’introduzione di misure deflattive, con la possibilità di scontare l’ultimo anno di pena residua agli arresti domiciliari e la messa in prova; su questo punto e’ stata approvata a novembre la legge che dovrebbe riguardare circa 7.000 detenuti. Ultimo intervento, l’assunzione di 2.000 nuovi agenti di polizia penitenziaria.
(AGI)
Fonte: http://www.perlagrandenapoli.org/?p=2912
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