Carcere duro. Testa e Gerardi. La proposta della Lega nel segno dell'ideologia e della propaganda
Dichiarazione di Irene Testa e dell'avvocato Alessandro Gerardi
La proposta di legge presentata dalla Lega Nord volta ad estendere l'ambito di applicazione del cosiddetto "carcere duro" anche nei confronti di chi commette omicidi efferati rappresenta una offesa alla Costituzione e ai principi più elementari di umanità e dignità che dovrebbero regolare la detenzione carceraria in uno stato democratico, tanto più ove si consideri che essa si applica indifferentemente a detenuti in espiazione di una pena definitiva come a quelli in attesa di giudizio, e dunque assistiti dalla presunzione costituzionale di non colpevolezza. Questa iniziativa della Lega Nord, frutto di conformismo prima ancora che di radicata convinzione, rende ancora più necessario ed urgente diffondere con ogni mezzo una informazione completa e dettagliata sulla realtà applicativa del carcere duto, oramai assurto a moderno e legalizzato strumento di tortura, per evidenziarne ad un tempo la profonda disumanità e la sostanziale inutilità. Vogliamo sperare che, oltre ai deputati e senatori radicali, anche i parlamentari appartenenti agli altri gruppi politici vogliano opporsi alla retorica conformista e consociativa che vorrebbe rafforzare la assurda perpetuazione nel nostro sistema penitenziario di questo incivile istituto.
La proposta di legge presentata dalla Lega Nord volta ad estendere l'ambito di applicazione del cosiddetto "carcere duro" anche nei confronti di chi commette omicidi efferati rappresenta una offesa alla Costituzione e ai principi più elementari di umanità e dignità che dovrebbero regolare la detenzione carceraria in uno stato democratico, tanto più ove si consideri che essa si applica indifferentemente a detenuti in espiazione di una pena definitiva come a quelli in attesa di giudizio, e dunque assistiti dalla presunzione costituzionale di non colpevolezza. Questa iniziativa della Lega Nord, frutto di conformismo prima ancora che di radicata convinzione, rende ancora più necessario ed urgente diffondere con ogni mezzo una informazione completa e dettagliata sulla realtà applicativa del carcere duto, oramai assurto a moderno e legalizzato strumento di tortura, per evidenziarne ad un tempo la profonda disumanità e la sostanziale inutilità. Vogliamo sperare che, oltre ai deputati e senatori radicali, anche i parlamentari appartenenti agli altri gruppi politici vogliano opporsi alla retorica conformista e consociativa che vorrebbe rafforzare la assurda perpetuazione nel nostro sistema penitenziario di questo incivile istituto.
Fonte: http://detenutoignoto.blogspot.com/2010/10/carcere-duro-testa-e-gerardi-la.html
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