AZIONI POPOLARI CONTRO CONSIGLIERI INELEGGIBILI/RADICALI: INTOLLERABILE INTERFERENZA PRESIDENTE CATTANEO

C’E’ IL PRECEDENTE DEL “CASO PICCHIONI”: ALLORA PRESIDENTE COTA RIMASE ALLA FINESTRA.

Giulio Manfredi (Comitato nazionale Radicali Italiani):

“Rilevo, innanzitutto, con soddisfazione che lo strumento dell’ “azione popolare” (ricorso diretto del cittadino elettore al tribunale ordinario per fare sancire ineleggibilità o incompatibilità di eletti in regione o in comune), che noi radicali piemontesi abbiamo per la prima volta utilizzato dieci anni fa (l’ultima volta nel giugno scorso per costringere Cota e Buonanno a scegliere, finalmente, fra la carica di deputato e di consigliere regionale), è stato utilizzato da altri cittadini, slegati dai partiti; come in altri campi del diritto, i radicali hanno dato l’esempio e aperto la strada.

Considero un’interferenza intollerabile quella del presidente del Consiglio Regionale, Valerio Cattaneo, che ieri ha fatto approvare dall’Ufficio di presidenza una delibera dove si chiede alla giunta regionale di costituirsi in giudizio per difendere la decisione che ha convalidato la nomina dei tre consiglieri. Ricordo a Catteneo e a Cota che esiste in materia un precedente pesante: nel novembre 2004, il Consiglio Regionale (presieduto da Roberto Cota) convalidò l’elezione di Rolando Picchioni alla carica di consigliere regionale; i radicali e singoli cittadini promossero azione popolare davanti al Tribunale di Torino, che il 14 gennaio 2005 sconfessò il Consiglio Regionale, dichiarando Picchioni incompatibile (facendo parte sia del Salone del Libro che della Fondazione Gorbaciov, enti finanziati dalla Regione); la sentenza del Tribunale fu confermata dalla Corte d’Appello il 1° aprile 2005. Allora Roberto Cota non chiese al Presidente Enzo Ghigo di costituirsi in giudizio per difendere le ragioni di Picchioni; rimase alla finestra.

Chiediamo al Roberto Cota di oggi di fare altrettanto. Le istituzioni regionale sono già immerse fino al collo nella querelle dei ricorsi elettorali. Non c’è assolutamente bisogno che si intromettano in altri ricorsi, in modo surrettizio e tale da costituire un’indebita interferenza su un procedimento, quello dell’azione popolare, che la Corte Costituzionale ha voluto garantire al singolo cittadino proprio per tutelarlo dalle pressioni del Palazzo.”.

Torino, 31 agosto 2010

Per approfondimenti:

http://www.associazioneaglietta.it/ghiglia-cota.html

Fonte: http://www.radicalinovara.org/2010/08/azioni-popolari-contro-consiglieri.html

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