Al Linux Day raccolte metà delle firme necessarie per l'interrogazione sul software libero. Ora lo sprint finale
Nell'ambito del Linux Day di Roma di sabato 23 ottobre, l'Associazione Agorà Digitale ha raccolto 128 firme sull'interrogazione popolare da presentare al Sindaco di Roma dove si chiede all'amministrazione di valutare i vantaggi del passaggio al software libero e di fornire informazioni in merito alla dotazione attualmente in uso.
È questo il momento di intervenire poiché nei prossimi anni la Pubblica Amministrazione dovrà decidere se i propri computer dovranno migrare alla nuova versione Windows 7 o invece passare al software libero.
Le 128 firme raccolte sono un ottimo risultato che ci porta già a metà strada, ma ne servono altre. Pertanto chiunque sia interessato a contribuire firmando l'interrogazione, potrà venire in sede (via di Torre Argentina n° 76 [zona Pantheon] a Roma) tutti i giorni dal lunedì al venerdì (dalle 9 alle 14) o chiamare al numero 06 68979271.
Il Linux Day (www.linuxday.it), la manifestazione nata nel 2001 e giunta quest'anno alla sua decima edizione, ha lo scopo di promuovere il software libero come il sistema operativo Linux o il pacchetto Open Office.
É un evento rivolto agli addetti ai lavori ed appassionati che hanno la possibilità di partecipare ad approfondimenti e presentazioni, ma soprattutto al grande pubblico che per un giorno viene guidato nel mondo del free software e delle idee che lo caratterizzano, con la possibilità di installarlo su un proprio computer sostituendolo o affiancandolo, per i meno temerari, a sistemi proprietari come Windows o Mac OS.
La prima concettualizzazione del software libero risale agli anni Ottanta ad opera del guru dell'MIT Richard M. Stallman. Egli descrisse il software libero, differenziandolo da quello proprietario per il contenuto della licenza d'uso. La licenza “libera” (la più nota è la GPL, Licenza Pubblica Generica), riconosce quattro grandi libertà: permette agli utenti di usare, studiare il funzionamento, modificare, copiare e redistribuire anche a pagamento i programmi, con evidenti guadagni economici, di legalità e sicurezza.
Ma quali sono i vantaggi derivanti dal passaggio da un software proprietario a quello libero? I rischi in termini di sicurezza sulla Rete e di privacy sono molto più contenuti. La crescente diffusione del free software in ambito istituzionale (enti territoriali), privato (imprese) e accademico (scuole e università) ne conferma i vantaggi: costi ridotti grazie al risparmio sulle licenze e ad un mercato più aperto e competitivo. La sola provincia di Bolzano ha annunciato un risparmio di un milione di euro in licenze.
La manifestazione di quest'anno, dal titolo “Investiamo in oro grigio” ha presentato in contemporanea il “Dossier Scuola”, un'iniziativa volta a diffondere nelle scuole l'utilizzo del software libero sottolineando i vantaggi che questo può apportare negli istituti scolastici: riduzione dei costi, vantaggi dell'offerta formativa (educazione alla legalità e alla condivisione della conoscenza); sicurezza informatica, necessità limitata di manutenzione, crescita tecnologica.
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