Caccia. OK di Renzi anche nei parchi naturali del Trentino – Alto Adige
Caccia consentita anche nei parchi naturali. Il Governo, su proposta di Renzi, ha dato l’ok. Vengono rese “cacciabili” anche specie protette dalla legge nazionale
Caccia: siamo di fronte a una vera e propria deregulation. Il 24 novembre, il Consiglio dei ministri, su proposta del Presidente del Consiglio Matteo Renzi, ha approvato un decreto legislativo che stravolge le norme sul prelievo venatorio. Il provvedimento permette ai Presidenti delle Province autonome di Trento e Bolzano di disporre variazioni dell’elenco delle specie cacciabili. Un vero e proprio “condono” rispetto alla normativa statale e alle direttive europee.
La nuova norma rende “cacciabili” anche specie attualmente protette dalla legge nazionale.
Si prevede una temporaneità di tali misure, senza tuttavia stabilirne i criteri di durata. Tali norme, quindi, da temporanee potrebbero divenire perenni. La variazione delle specie “cacciabili” avverrebbe «dopo aver effettuato la valutazione della consistenza della specie in rapporto allo specifico territorio considerato, al fine di garantire la tutela degli interessi ambientali». Del tutto assente un monitoraggio costante; vale a dire che la «valutazione» è prevista solo per deregolamentare, ma non per ripristinare gli elenchi delle specie.
Tali variazioni verrebbero disposte d’intesa tra Provincia e Ministero dell’Ambiente, previo parere dell’Ispra che, può essere superato dal nulla osta ministeriale. Invece, in caso di parere favorevole dell’istituto, è previsto il silenzio assenso da parte del Ministero. In questo modo si svuota il ruolo delle istituzioni scientifiche, seppur previsto dalla legge nazionale. In pratica, o l’Ispra dà il consenso, oppure ci pensa il Ministro dell’Ambiente.
Caccia permessa anche nei parchi e nelle riserve naturali.
Come se non bastasse, lo stesso provvedimento permette l’apertura della caccia anche nei parchi e nelle riserve naturali di competenza provinciale.
Ci appelliamo al Presidente della Repubblica Mattarella perché non controfirmi il decreto. Le modifiche consegnano nelle mani dei cacciatori delle Province di Trento e Bolzano tutte le specie di animali selvatici presenti sul territorio. Anche all’interno dei parchi, che verrebbero così trasformati in poligoni di tiro.
I limiti imposti dalla legge nazionale sulla caccia verrebbero annullati in forza di un accordo tra Presidenti di Provincia e Ministero. Tale decisione, quindi, è gravemente lesiva della Costituzione, delle norme nazionali, internazionali ed europee poste a tutela della fauna selvatica e dell’ambiente.
Siamo di fronte ad una norma eticamente inaccettabile, oltre che demenziale. Si intendono favorire le lobby dei cacciatori e delle armi, a scapito di settori economici che, invece, dipendono dalla qualità ambientale: agricoltura e turismo primi fra tutti.
Ci appelliamo al Presidente della Repubblica perché non controfirmi il decreto.
La fauna selvatica è «patrimonio indisponibile della Repubblica»: così recita l’articolo 1 della Legge 157/1992. Se passasse questa norma, diverrebbe patrimonio a disposizione dei presidenti delle due province e delle lobby venatorie.
Chiediamo al Presidente della Repubblica di non controfirmare un decreto che esporrebbe il nostro paese a inevitabili procedure d’infrazione. Ci appelliamo al garante della Costituzione perché vengano tutelati i principî costituzionali di tutela del paesaggio e della pubblica sicurezza. Perché venga garantita la libertà d’impresa che verrebbe lesa da questa sconcertante deregulation venatoria.
Fabrizio Cianci
Segretario ECORADICALI – Associazione Radicale Ecologista
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Fonte: http://ecoradicali.it/2016/12/caccia-ok-di-renzi-anche-nei-parchi-naturali-del-trentino-alto-adige/
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