Strisce blu, Peba e diritto alla mobilità

Nelle ultime settimane ha destato molto clamore l’entrata in vigore delle nuove tariffe sulla sosta a pagamento, in particolare l’abrogazione della gratuità per i soggetti diversamente abili e regolarmente muniti di contrassegno, della sosta nelle “strisce blu” quando i parcheggi loro riservati risultino occupati o comunque indisponibili.

Il Nuovo regolamento della sosta a pagamento, approvato dal Consiglio Comunale lo scorso 31 maggio, infatti non prevede più, al contrario del precedente, la esenzione dal pagamento della tariffa  a favore dei  soggetti diversamente abili.

L’Associazione radicale di Foggia “Mariateresa di Lascia” è da oltre un anno impegnata per ottenere l’adozione da parte del Comune di Foggia del PEBA, Piano di Eliminazione delle Barriere Architettoniche, obbligo di legge sin dal 1987. 

Il  lungo lavoro condotto nelle commissioni consiliari, che si è svolto in un intenso e proficuo confronto tra l’Associazione e i membri consiliari, ha prodotto l’adozione all’unanimità di una specifica mozione  deliberata nella seduta del Consiglio comunale del  22 giugno di questo anno.Auspichiamo che tale obbligo trovi finalmente attuazione secondo gli intendimenti  assunti  dal Sindaco.

L’impegno su questo tema è espressione concreta dell’azione politica radicale per la difesa, l’attuazione e la tutela dei diritti civili e sociali, attraverso la legalità e lo stato di diritto, la cui affermazione deve avvenire a partire proprio dai comuni, prime e fondamentali comunità sociali.

Con questo spirito di proposta e mai di sola protesta, ci rivolgiamo all’amministrazione comunale e alla cittadinanza foggiana per  offrire un contributo di chiarezza e di dialogo su una vicenda, quella  delle  cd “strisce blu”, strettamente connessa alla più  generale  questione del P.E.B.A e della difesa dei diritti fondamentali di tutte le persone.

Alle polemiche scoppiate  per l’introduzione dell’obbligo di pagamento della sosta anche a carico delle  persone diversamente abili, sono state opposte due distinte ragioni a fondamento di una scelta politico-amministrativa che si è rivelata subito  impopolare:

  1. l’esistenza di sentenze che sanciscono l’assenza di una previsione di legge che riconosca la gratuità degli stalli a favore delle persone diversamente abili;
  2. la compensazione parziale dello svantaggio economico grazie all’aumento numerico degli stalli riservati oltre gli standard previsti per legge.

Rispetto a tali ragioni possono muoversi alcuni rilievi.

A)  sostegno della scelta è stata richiamata la sentenza n.  21271/2009 della Corte di cassazione in cui  si afferma l’inesistenza di una norma nazionale che riconosca l’automatica ed incondizionata gratuità della sosta sulle strisce blu a favore  di una persona diversamente abile,munita di regolare contrassegno, allorché lo stallo riservato risulti occupato o comunque indisponibile.Se questo è vero, merita comunque  ricordare all’Amministrazione comunale che il Regolamento di esecuzione del Nuovo codice della strada (DPR 495/92),  in seguito a modifica introdotta dal legislatore nel 2014,  prevede espressamente che il Comune “può prevedere altresì la gratuità della sosta per gli invalidi nei parcheggi a pagamento quando risultino già occupati o indisponibili gli stalli a loro riservati”. E’ di tutta evidenzia come, al contrario di quanto erroneamente dedotto in via interpretativa sulla base  dell’unica sentenza, peraltro antecedente l’intervento del Legislatore, oggi esiste una fonte normativa nazionale che attribuisce chiaramente il potere  al Comune di introdurre l’esenzione dal pagamento della sosta nelle “strisce blu”  a favore dei soggetti diversamente abili.La fonte regolamentare  detta un indirizzo all’azione amministrativa dell’ente locale  che potrà prevedere, nell’esercizio della sua attività e della sua discrezionalità, di riconoscere a favore dei soggetti diversamente abili l’esenzione  dal pagamento della sosta nelle cd “strisce blu”, cioè nelle zone di sosta diverse dagli stalli riservati.

B) Il secondo argomento speso a sostegno della scelta operata dalla Amministrazione comunale di Foggia, è stato quello secondo il quale a parziale ristoro dell’esenzione abrogata, il nuovo Regolamento sulla sosta tariffaria prevede l’incremento in misura doppia del numero degli stalli riservati alla sosta delle persone diversamente abili rispetto al minimo standard previsto dall’art 11 comma 5 del Dlgs. 503/1996 e  pari al 2% rispetto al numero complessivo degli stalli ammessi.Tale previsione, contenuta effettivamente nel regolamento, in verità risulta essere necessitata dalla modifica legislativa in tal senso introdotta dal legislatore nel 2014, che impone oggi obbligatorio tale adeguamento.Infatti, come è dato leggere nella Delibera di Giunta n.73 del 13 giugno 2016, secondo la comunicazione dell’ATAF SpA,  gli stalli riservati alla sosta gratuita dei titolari del contrassegno invalidi erano 213 su 5.000 complessivi e quindi già in numero conforme alle previsioni del nuovo regolamento comunale  e  doppi rispetto alla percentuale standard del 2%. In estrema sintesi, nessun ulteriore   incremento degli stalli riservati, a ristoro dell’abrogata esenzione, è stato previsto nel Regolamento comunale.

In questi ultimi giorni, si è avuta notizia che l’amministrazione comunale  ha  ulteriormente aumentato il numero di stalli riservati alle persone diversamente abili. 

Una scelta di sicuro  buon senso e da condividere: solo attraverso un aumento degli stalli si  può garantire effettivamente il diritto alla mobilità delle persone diversamente abili.Ma anche rispetto a ciò possono essere sollevati alcuni rilievi, strettamente connessi al tema del PEBA e dell’abbattimento delle barriere architettoniche. Il legislatore, allorché   prevede l’obbligo di parcheggi riservati gratuiti a favore delle persone diversamente abili, mira non già a riconoscere  un mero vantaggio economico ma a renderne effettiva la mobilità. Per favorirla  prevede in modo dettagliato standards e caratteristiche che gli stalli riservati devono possedere quali ad esempio il fatto che  ogni stallo riservato debba  essere dotato di uno scivolo o di altro ausilio che permetta l’accesso diretto e senza barriere al marciapiede, previsione largamente non rispettata nella nostra  come  in molte altre città italiane.

Siamo consapevoli delle difficoltà in cui versa la città di Foggia né trascuriamo gli usi  impropri e/o gli abusi  che  vengono consumati da chi utilizza i contrassegni attribuiti ai soggetti diversamente abili e danneggia proprio chi,  dal corretto uso degli stalli riservati,  dovrebbe trarre  benefici per la  mobilità e la migliore qualità di vita.

Ci rivolgiamo pertanto all’ Amministrazione comunale esortandola perché possa, attraverso un  confronto e dialogo seri e costruttivi, giungere ad una modifica del Regolamento sulla sosta tariffaria per scongiurare di  addossare sulle persone diversamente abili, le difficoltà amministrative e garantire a tutti una città  senza barriere ed inclusiva.
Norberto Guerriero, segretario Associazione Radicale “Mariateresa di Lascia”

Anna Rinaldi, Tesoriere Associazione Radicale “Mariateresa di Lascia”

Matteo Ariano, Presidente Associazione Radicale “Mariateresa di Lascia”

Andrea Trisciuoglio, Segretario Associazione “Lapiantiamo”


Fonte: https://radicalifoggia.wordpress.com/2016/10/13/strisce-blu-peba-e-diritto-alla-mobilita/

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