Assemblea EcoRadicali: la Mozione Generale approvata

EcoRadicali: proclamare i Diritti della Terra per l’affermazione della transnazionalità dei diritti civili e umani.

Le iscritte e gli iscritti a EcoRadicali – Associazione Radicale Ecologista, riuniti in Assemblea a Roma, 10 settembre 2016, hanno approvato la seguente Mozione generale. La Mozione raccoglie l’appello di Marco Pannella – «Non mollate perché storicamente abbiamo di già vinto» – rilanciando un impegno ecologista radicale teso a proclamare i diritti della Terra, per l’affermazione dell’universalità dei diritti umani e civili. Le militanti e i militanti ecoradicali, promuovono quindi ogni iniziativa per il «diritto alla conoscenza» sulle gravissime violazioni dei diritti civili e umani che si consumano nella distruzione degli ecosistemi e, contestualmente, lanciano una mobilitazione perché l’ecocidio (il genocidio attraverso il danno ambientale esteso) venga finalmente riconosciuto dal diritto internazionale come crimine contro la pace. Sul fronte italiano, vengono individuate tre filoni d’iniziativa – riforma urbanistica, abolizione della caccia e dei pesticidi –  quali premesse strategiche per costruire una politica di transizione ecologica, in un’ottica di sviluppo sostenibile ed equo. L’Assemblea delibera la mobilitazione delle e degli ecoradicali in favore del NO al referendum costituzionale. La Mozione generale, a prima firma Fabrizio Cianci, è stata approvata all’unanimità.

MOZIONE GENERALE

La terza Assemblea annuale di ECORADICALI – Associazione Radicale Ecologista, riunita a Roma nella sede del Partito Radicale, sabato 10 settembre:

  • invia un augurio di buon lavoro a Rita Bernardini, Antonella Casu, Sergio D’Elia e Maurizio Turco perché vengano raggiunti gli obiettivi fissati dal 40° Congresso Straordinario del Partito Radicale;
  • ringrazia il Segretario di Radicali Italiani Riccardo Magi per aver creduto nella presenza della pattuglia ecoradicale nelle liste radicali per le elezioni comunali e municipali di Roma;
  • rivolge un appello, rispettoso ma fermo, all’intera dirigenza radicale perché ponga l’unità come priorità inderogabile: condizione necessaria perché il Partito Radicale, Radicali Italiani e l’intera area radicale vivano. Condizione necessaria e sufficiente perché Marco viva, non nella testimonianza, ma nelle lotte presenti e future: perché nuove ragioni di speranza, di pace, di vita possano essere costruite, anziché consumate;
  • esprime un commosso ricordo dell’ex senatore radicale, nonché fondatore degli Amici della Terra, Mario Signorino recentemente scomparso; invia ai familiari e ai componenti dell’organizzazione ambientalista la propria vicinanza.

L’Assemblea si stringe attorno alle popolazioni colpite dal terremoto nell’Italia centrale: si autodenuncia corresponsabile dell’ennesima immane tragedia, in quanto parte di una comunità nazionale che per disinteresse o connivenza, per ignoranza o affarismo, è ormai vittima del proprio dissesto culturale e antropologico, vera causa dei disastri, dei lutti, delle stragi che si producono in nome del latrocinio dei pochi, nell’omertà dei tutti.

L’Assemblea:

  • udita la relazione del Segretario, la approva;
  • stabilisce l’importo della quota minima d’iscrizione a 25 euro;
  • richiama ciascun iscritto all’impegno in prima persona per raggiungere l’obiettivo di 100 iscritti per l’anno 2017 e di 10 iscritti a Radicali Italiani per l’elezione del proprio rappresentante nel Comitato Nazionale;
  • promuove la partecipazione diretta di ciascuno iscritto per la diffusione dell’Associazione sul territorio, anche attraverso la costituzione di gruppi d’azione locale;

L’Assemblea adotta la presente dichiarazione programmatica.

Noi, le iscritte e gli iscritti ecoradicali,

militanti per il Pianeta e le sue comunità viventi, intendiamo raccogliere l’ultimo appello di Marco Pannella – «Non mollate perché storicamente abbiamo di già vinto» – richiamando noi stessi e ciascun cittadino all’impegno perché alle folli saggezze dei signori della guerra e della fame, alle miopie dei signori del potere e della politica, venga contrapposta una nuova consapevolezza culturale e civile: perché tutti e ciascuno riconosca la necessità di una politica di vita, in primo luogo del Diritto e quindi di diritto alla vita;

nella consapevolezza che tutte le grandi questioni che abbiamo di fronte – dalle migrazioni di massa, fino alle molteplici crisi climatica, del debito, fino a quella della democrazia – sono l’effetto del collasso ecologico, ovvero della folle pretesa di una crescita esponenziale di produzioni e di merci, e quindi di popolazione da sfruttare come schiavi o come consumatori, in un Pianeta che infinito non è, dichiariamo nostra priorità inderogabile il riconoscimento, in sede ONU, dei Diritti della Terra, quale unica patria di ogni essere umano, perché l’universalità dei diritti umani e civili venga finalmente affermata, attraverso e nella difesa transnazionale degli ecosistemi: ovvero della vita;

proclamiamo il dovere alla disobbedienza, alla non-collaborazione, alla obiezione di coscienza perché ogni cittadino europeo possa conoscere – conoscere per deliberare – rispetto alle gravi violazioni dei diritti umani e civili che in ogni angolo del pianeta si consumano nella distruzione degli ecosistemi: progetti di deforestazione, deportazione e repressione di popolazioni indigene inermi, finanziati dell’Europa come istituzione collettiva o come singoli stati appartenenti; perché non più un centesimo delle tasse dei cittadini europei venga finalizzato all’appropriazione indebita, all’uccisione, alla rapina a mano armata di risorse e libertà;

riconoscendo nell’imperativo del “non uccidere” valore di legge storicamente assoluta, senza eccezioni, promuoviamo ogni iniziativa perché il diritto internazionale, a partire da quello comunitario, riconosca l’ecocidio – il danno ambientale esteso – tra i crimini internazionali contro la pace, e perché venga adottata una nuova fiscalità che colpisca il “consumo di risorse” – ovvero di beni comuni – riducendo la pressione fiscale su redditi da lavoro e impresa;

facciamo appello ad ogni cittadina e ciascun cittadino, perché un moto di ribellione si liberi contro il falso realismo che induce a rassegnarsi come ad una fatalità a quel che, invece, appartiene alla responsabilità pubblica, ovvero di ciascuna e ciascuno. Questo è tanto più necessario in un paese come l’Italia che in pochi decenni ha perduto oltre un terzo dei suoli fertili, inquinato e quindi reso inservibili oltre la metà delle sue acque, distrutto le sue bellezze in nome di un modello di “sviluppo” che oggi produce cinque milioni di poveri, dissesto territoriale e finanziario ed è causa primaria della “questione meridionale”.
Poniamo quindi nella riforma radicale dell’urbanistica, nell’abolizione della caccia e dei pesticidi tre obiettivi strategici, per realizzare una transizione ecologica verso un modello di sviluppo fondato sulla vita e il suo rigenerarsi, sull’uso intelligente delle risorse e l’equità sociale;

fedeli ai valori di democrazia repubblicana sui quali si fonda la nascita stessa del movimento radicale; nella consapevolezza che dalla qualità della democrazia deriva la qualità dell’ambiente e, quindi, la effettività dei diritti civili e umani, primo fra tutti il diritto alla vita e alla qualità della vita, promuoviamo ogni iniziativa perché venga respinto un progetto di “riforma” costituzionale, attraverso il quale il Regime italiano, da sempre illegale contro la sua stessa legalità, che nella strage di diritto ha compiuto – e compie – strage di libertà e popolo, perviene alla sua definitiva involuzione a “democrazia reale”: ovvero alla dittatura dei potentati e delle mafie come nuova Ragion di Stato.

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Fonte: http://ecoradicali.it/2016/09/assemblea-ecoradicali-la-mozione-generale-approvata/

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