Trivelle. 15 milioni di grazie.

Trivelle: 15 milioni di grazie!

Come associazione aderente al Comitato per il sì, vogliamo ringraziare quei 15.026.940 di italiani che in condizioni di disinformazione e di giochi truccati, si sono comunque recati alle urne. Sapevamo in partenza che si trattava di una lotta tra Davide contro Golia. Da una parte tutto il regime economico, finanziario, politico e giornalistico (o presunti tali) e dall’altra gruppi, associazioni, cittadini volenterosi ma senza soldi e mezzi, impegnati a convincere e informare un popolo prostrato proprio da quelle classi dominanti che – coerentemente al disprezzo che dimostrano quotidianamente per gli italiani – hanno chiesto loro, e per l’ennesima volta, di essere sudditi funzionali e di “astenersi”.
Ieri quel popolo avrebbe avuto la possibilità di (iniziare a) presentare il conto a un regime corrotto e affaristico. Invece di lamentarsi al bar o sui mezzi pubblici, avrebbe potuto imbracciare l’ultima arma che ci rimane: il voto. Questo può sembrare antipatico, però va anche detto che il cambiamento non cade dal cielo. Il cambiamento è ciascuno di noi.
In ogni caso, non ha vinto neanche questo Governo che oggi si gongola sulle macerie della democrazia e di un paese. A questo Presidente del Consiglio tecnicamente abusivo, che si preoccupa degli ingegneri e degli operai che non perderanno il posto di lavoro, ricordiamo gli oltre 80mila posti di lavoro bruciati in due anni nelle rinnovabili grazie alle sue scelte ottocentesche. Così come è demagogico, e soprattutto disonesto, far passare l’idea che i 300 milioni di euro necessari alla consultazione referendaria siano stati tolti ai malati. È vero, piuttosto, che questo Governo è responsabile di ampissimi tagli alla sanità, e che i 300 milioni potevano esser risparmiati, accorpando il referendum alle amministrative. Ma il problema di Renzi non sono i malati, ma far fallire la consultazione: ad ogni costo.
Questa è la vera demagogia.
Ironia della sorte, mentre Renzi schiaffeggiava l’intelligenza degli italiani in conferenza stampa, si diffondeva la notizia dello sversamento di petrolio nel fiume Polcevera, a Genova, e di un possibile (ennesimo) disastro ecologico. Sarebbe stato interessante se qualche giornalista avesse avuto il coraggio di interrompere il cabaret e avesse chiesto: chi pagherà i danni e il ripristino ambientale?
Il “rottamatore” in realtà sa che su di lui ormai c’è il marchio di protettore degli speculatori: finalmente qualche italiano si sta accorgendo che Renzi sta facendo pagare all’Italia i costi delle Primarie che gli hanno permesso di scalare (e distruggere) il PD. E sa anche di aver perso.
Numeri alla mano: i 15milioni di italiani che sono andati a votare – in condizioni di regime sudamericano – sono molti di più di quelli raccolti da lui alle europee, a suon di 80 euro.
Oggi molti invocano l’abolizione del quorum. Giustissimo. Ma questa richiesta risulta essere demenziale se non si comprende che la crisi della nostra democrazia e del diritto risiede ed è funzionale a questo modello di (sotto)sviluppo che arricchisce pochissimi e che chiede a tutti gli altri di essere avvelenati, precarizzati, tartassati. Più che un modello economico è un modello di dominio di pochi sui molti.
E quindi oggi porre la questione di una transizione ecologica equivale a mettere in discussione questo impianto aristocratico di economia e di potere.
Questo, ve lo anticipiamo, proveremo a farlo a Roma, in occasione delle prossime comunali. Troverete dei candidati ecoradicali nella lista radicale al Comune e in alcuni municipi. Nei prossimi giorni avremo modo di spiegare perché abbiamo accettato la richiesta di mettere a disposizione le nostre candidature «di servizio». Anticipiamo soltanto che non ci candidiamo per chiedere in elemosina qualche preferenza. Ci candidiamo per proporre un “piano B” per la Città: per quanti e con quanti non si accontentino più di aspettare il cambiamento, ma vogliano esserlo in prima persona. (Se vuoi avere maggiori informazioni o collaborare: contattaci)

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Fonte: http://ecoradicali.it/2016/04/trivelle-15-milioni-grazie/

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