Sostegno alla sfida radicale di Riccardo Magi
Da questo congresso l'unica candidatura finora credibile e frutto del lavoro di un gruppo di persone è quella di Riccardo Magi.
Ho seguito con attenzione il lavoro svolto da Magi e Cappato, nostri consiglieri comunali a Roma e Milano e i tentativi di incardinare nelle loro città azioni per restituire un minimo di agibilità democratica, mentre quotidianamente le cronache hanno in vari momenti messo in evidenza l'assenza della legalità nell'affidamento di incarichi ed appalti ma anche nella generalizzata mancanza del coinvolgimento dei cittadini nelle decisioni e nelle riforme pur necessarie delle autonomie locali.
Apparati clientelari, partitici sguazzano in ogni aspetto della vita amministrativa locale. Invece di pensare alla razionalizzazione dei costi dell'apparato pubblico avendo come obbiettivo la massima trasparenza di quanto avviene nei consigli ed assemblee elettive, le riforme in atto delle città metropolitane, di quelle che un tempo erano province hanno avuto il grave limite dell'aver preferito la nomina di organismi di nominati invece che presidenti ed assemblee elettive, con sistemi elettorali uninominali.
Di fronte a questo quadro, con le proposte di Magi non si tratta di mettersi sullo stesso piano degli altri partiti, non ci interessano gli accordi di regime, ma si tratta di riprenderci lo spazio anche nelle istituzioni per non lasciare che le riforme anche delle autonomie locali avvengano senza il nostro contributo riformatore.
Mario Staderini ha indicato una linea "la spinta riformatrice, su diritti e riforme, lotta sulle violazioni dello stato di diritto e il caso Italia. L'indicazione sulla città come elemento chiave della polis da sviluppare legata al federalismo europeo. "
Nella mia regione, il Friuli Venezia Giulia, si sta compiendo La più importante REVISIONE DELLA MAPPA AMMINISTRATIVA DEL FVG DALLA NASCITA DELLA REGIONE, che ridisegna il sistema amministrativo regionale intervenendo sia sulle istituzioni (chi fa) che sulle funzioni (cosa fa). Una riforma che è conseguenza diretta della scelta, ampiamente condivisa, di superare le Province e che si muove in coerenza con il quadro nazionale (Delrio).
Dagli attuali 216 comuni e 4 province, si passerà alla delimitazione geografica delle Unioni territoriali intercomunali (UTI), che saranno 18, con il compito di gestire funzioni amministrative in forma coordinata. La legge 26 del 2014 consente la possibilità di fusione fra UTI confinanti e che le Unioni possono convenzionarsi fra loro o con singoli Comuni esterni, per la gestione coordinata di determinate funzioni. La legge prevede numerosi strumenti e forme di flessibilità per favorire il massimo di integrazione possibile.
La critica che da radicale faccio alla giunta guidata da Debora Serracchiani è la stessa che Cappato rivolge a chi ha pensato alla riforma delle città metropolitane, ovvero che la constatazione che "il principio democratico della rappresentanza dei cittadini si va sempre più scontrando con la logica della ‘governabilità’, dietro un bipolarismo di facciata si cela un Unipolarismo che mira a escludere dal dibattito politico ogni voce di opposizione. "
Ritengo che i radicali non possano non occuparsi di questi temi, che non sono occuparsi della fontanella ma del restituire ai cittadini l'esercizio democratico ad ogni livello.

Fonte: http://www.radicalifriulani.it/content/sostegno-alla-sfida-radicale-di-riccardo-magi
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