Niente di nuovo sotto il sole GRECO

La Grecia è stata in situazione di fallimento per oltre il 50% della sua storia, dal momento della sua indipendenza nazionale, avvenuta nel 1830!

Infatti, la guerra per l’indipendenza dall’impero ottomano (18211832) non era ancora finita che, già nel 1826, Atene dovette dichiarare default; allora, il primo creditore a restare col cerino in mano fu la Gran Bretagna, che sull’indipendenza greca aveva investito soprattutto finanziariamente; neppure 30 anni dopo finì la guerra di Crimea, nella quale la Grecia aveva sostenuto la Russia, poi perdente, e il porto del Pireo fu occupato da inglesi e francesi, per regolare le pendenze finanziarie: se Atene non avesse acconsentito all’istituzione di una commissione sulle proprie finanze disastrate, le due potenze europee non avrebbero sgomberato il porto occupato. Un commissariamento in stile Troika, dunque: ante litteram. In quell’occasione, grazie a un gioco di sponda con Mosca, che oggi a Tsipras non è riuscito malgrado gli ammiccamenti con Putin, fu attivata una vera e propria supervisione finanziaria di Londra, Mosca e Parigi. La Troika di allora disse che le agenzie governative non riuscivano a far pagare le tasse (1857); ma 50 anni dopo, nei documenti diplomatici, venivano descritti gli esattori costretti a fuggire colle vesti stracciate e le spalle ammaccate, inseguiti dai greci del Peloponneso (1895). La Grecia non si aiutava da sola, tra una pubblica amministrazione irriformabile e un apparato produttivo insignificante (nel 1870 l’uva sultanina valeva la metà dell’export).

Non che i creditori escano immacolati da queste vicende: la Germania accusava la Grecia di violare i diritti delle genti, ma poi il Kaiser Guglielmo II andava ad Atene per vendere armamenti; Londra occupava il Pireo, ma speculava sul rischio default con la sua banca Hambro & Son.

Unica certezza: c’è vita dopo il default.

Perfino dentro l’euro, dunque. A lunedì l’ardua sentenza.

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Testo tratto dall’articolo del 27.06.2015, pubblicato su Il Foglio in prima pagina, per recensire un pamphlet di Alessandro Albanese Ginammi e Giampaolo Conte, ricercatori di storia all’università Roma Tre: “L’Odissea del debito”, edibus edizioni.


Fonte: https://grupporadicaleadelefaccio.wordpress.com/2015/07/04/niente-di-nuovo-sotto-il-sole-greco/

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