Giustizia: l'elenco pubblico degli stupratori una mostruosità la gogna non serve a nessuno
   
             
    di Angela Azzaro
 
Il Garantista, 20 maggio 2015
 
Sono contrarissima al registro pubblico degli stupratori, del quale si parla in questi giorni nel Palazzo e nei social network. Sta girando una raccolta firme a partire dal caso della tassista che ha subito violenza qualche settimana fa. Sono contraria per 10 ragioni.
1) perché ha la valenza non della giustizia, ma della vendetta. E la vendetta non risolve i problemi, ma rende la società - tutta - più violenta.
2) perché fare un registro marchia le persone a vita, negando loro la possibilità di cambiare. È la cancellazione di 2000 anni di storia in cui abbiamo creduto che l'umanità, l'uomo e la donna potessero cambiare.
3) perché veicola un'idea opposta a quella per cui mi sono sempre battuta e continuerò a farlo. L'idea cioè che gli uomini (intesi come sesso maschile) non sono cattivi per natura ma che alcuni loro comportamenti sbagliati o violenti o deprecabili siano il frutto di una cultura, identità, storia che possiamo e dobbiamo mettere in discussione.
4) perché nega che la sfida per il cambiamento passi attraverso la rivisitazione dei ruoli e del rapporto tra uomini e donne.
5) perché induce a pensare che i violentatori sono i mostri, gli estranei. Mentre è risaputo che la violenza sessuale avviene molto più spesso da parte di persone conosciute se non intime. E così facendo ancora una volta invece di aiutare a risolvere il problema, il registro dei mostri non fa altro che impedire di affrontarlo per come in realtà si pone, mettendo le donne ancora più a rischio.
6) perché più banalmente non serve a una mazza. Fatto il registro, le donne che fanno: se lo studiano a memoria? Vanno in giro con l'elenco dei volti? Oppure quando incontrano qualcuno consultano prima il registro? L'elenco serve a creare una gogna pubblica, una sorta di ghigliottina virtuale dove far saltare le teste.
7) perché i tassisti vogliono le pistole e le tassiste vogliono il registro. È cioè un'azione speculare alla vendetta personale, al far west, alla negazione dello stato di diritto.
8) perché spero che chi è autore di violenza venga inserito in percorsi di recupero e non sottoposto alla lapidazione.
9) perché sono di sinistra e credo che essere di sinistra significhi battersi per cambiare il mondo non per renderlo più schifoso.
10) perché sono femminista, e penso che il mondo si possa e debba cambiare. Nel novecento si sono fatti passi incredibili che non voglio in nessun modo mettere in discussione.
        
  
			
    
  Il Garantista, 20 maggio 2015
Sono contrarissima al registro pubblico degli stupratori, del quale si parla in questi giorni nel Palazzo e nei social network. Sta girando una raccolta firme a partire dal caso della tassista che ha subito violenza qualche settimana fa. Sono contraria per 10 ragioni.
1) perché ha la valenza non della giustizia, ma della vendetta. E la vendetta non risolve i problemi, ma rende la società - tutta - più violenta.
2) perché fare un registro marchia le persone a vita, negando loro la possibilità di cambiare. È la cancellazione di 2000 anni di storia in cui abbiamo creduto che l'umanità, l'uomo e la donna potessero cambiare.
3) perché veicola un'idea opposta a quella per cui mi sono sempre battuta e continuerò a farlo. L'idea cioè che gli uomini (intesi come sesso maschile) non sono cattivi per natura ma che alcuni loro comportamenti sbagliati o violenti o deprecabili siano il frutto di una cultura, identità, storia che possiamo e dobbiamo mettere in discussione.
4) perché nega che la sfida per il cambiamento passi attraverso la rivisitazione dei ruoli e del rapporto tra uomini e donne.
5) perché induce a pensare che i violentatori sono i mostri, gli estranei. Mentre è risaputo che la violenza sessuale avviene molto più spesso da parte di persone conosciute se non intime. E così facendo ancora una volta invece di aiutare a risolvere il problema, il registro dei mostri non fa altro che impedire di affrontarlo per come in realtà si pone, mettendo le donne ancora più a rischio.
6) perché più banalmente non serve a una mazza. Fatto il registro, le donne che fanno: se lo studiano a memoria? Vanno in giro con l'elenco dei volti? Oppure quando incontrano qualcuno consultano prima il registro? L'elenco serve a creare una gogna pubblica, una sorta di ghigliottina virtuale dove far saltare le teste.
7) perché i tassisti vogliono le pistole e le tassiste vogliono il registro. È cioè un'azione speculare alla vendetta personale, al far west, alla negazione dello stato di diritto.
8) perché spero che chi è autore di violenza venga inserito in percorsi di recupero e non sottoposto alla lapidazione.
9) perché sono di sinistra e credo che essere di sinistra significhi battersi per cambiare il mondo non per renderlo più schifoso.
10) perché sono femminista, e penso che il mondo si possa e debba cambiare. Nel novecento si sono fatti passi incredibili che non voglio in nessun modo mettere in discussione.
Fonte: http://www.detenutoignoto.org/2015/05/giustizia-lelenco-pubblico-degli.html
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