Il Comune di Gorizia intitoli una via ad Enzo Tortora
Personaggio pressochè ignoto ai più giovani, per i meno giovani Tortora rappresenta un simbolo: non solo quello di “Portobello”, col suo Big Ben ed il pappagallo, ma anche dell’ingiustizia che subì e la conseguente, instancabile, battaglia per una “giustizia giusta”.
Arrestato, imprigionato per sette mesi, condannato in primo grado a 10 anni con l’accusa di associazione per delinquere di stampo camorristico, totalmente scagionato in Corte d’Appello dopo quattro lunghissimi anni di processo. Il “caso Tortora” aprì un grande dibattito in seno alla politica italiana, che portò al vittorioso referendum sulla Responsabilità Civile dei magistrati promosso dal Partito Radicale, di cui Tortora divenne prima Eurodeputato e poi Presidente. Ma, nonostante l’80% degli italiani votanti avessero espresso il proprio favore alla proposta, la responsabilità civile dei magistrati è ancora un miraggio.
A 27 anni dalla sua morte, in Italia sono 9 milioni i processi arretrati, con 10 anni di attesa media per una sentenza definitiva, 60mila sono i reclusi nelle carceri, contro i 45mila posti regolamentari; senza considerare che il 40% dei detenuti è ancora in attesa di giudizio e almeno la metà risulterà innocente. Enzo Tortora rappresenta 25mila uomini e donne senza nome e senza voce, che da anni scontano una carcerazione preventiva degna di un regime dittatoriale.
Come cittadini abbiamo il dovere di ricordare il nome del conduttore genovese, motivo per cui sarebbe un grande passo avanti se dal Comune di Gorizia arrivasse un segnale, dedicando un qualsiasi spazio cittadino a “Enzo Tortora, conduttore, politico e vittima della malagiustizia italiana”.
Michele Migliori
Segretario Associazione Radicale “Trasparenza è Partecipazione” – Gorizia
Membro del Comitato Nazionale di Radicali Italiani
Fonte: http://feedproxy.google.com/~r/Radicalifvg/~3/l8C9vwgoWtg/
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