L'anno che si

Ma la spinta, se non antiproibizionista, almeno legalizzatrice e di revisione delle leggi sulle droghe, per quanto ascendente, non riesce ad arginare la corsa di uno dei business ciminali maggiori del mondo.
Non bastando dunque i bassifondi delle grandi città formicolanti di un popolo malridotto composto da tossicodipendenti, piccoli criminali, psicopatici, stretti insieme dalla miseria e dallo stigma della illegalità;
non bastando le prigioni sovraffollate da prigionieri rei di “reati non violenti legati ad uso di droghe”, come dicono negli States, o di reati senza vittima, come hanno sempre detto i liberali; in particolare, in Italia, non bastando l'evidenza di come la maggior parte dei suicidi in carcere fossero detenuti per reati connessi agli stupefacenti;
non bastando le disgrazie del proibizionismo e del suo incontrollato corollario di apprendisti stregoni di nuove droghe, sintetiche, derivate, surrogate e affatturate;
non bastando tutto ciò, unito alle corpose documentazioni che da qualche anno ormai indicano la necessità di rivedere le politiche sulle droghe a livello mondiale, nazionale e locale,
nel 2014 abbiamo visto
riconosciuti ufficialmente, nei rapporti della DEA e dai media di mezzo mondo, gli stretti legami del terrorismo col narcotraffico, tanto da coniarsi il termine di narcoterrorismo o narcojihadismo;
il fallimento definitivo della militarizzazione sconsiderata legata alla war on drugs, delle “scuole speciali”; attraverso i fatti di Ferguson, e tutto quello che ha preceduto e seguito Ferguson, come la guerra alla droga sia diventata una persecuzione violenta a carico delle minoranze sociali e razziali;
la crisi delle migliaia di minori latinoamericani rifugiati alla frontiera con gli Stati Uniti, in fuga dalla violenza crescente delle maggiori città centro e sudamericane, connessa alla guerra tra narcos ed eserciti, guerra con numerosissimi episodi di complicità e di corruzione;
scoppiare e crescere la crisi messicana, dalle rivolte delle milizie popolari in gennaio, fino agli ennesimi desaparicidos di settembre, 43 studenti consegnati dal sindaco di Iguala e dalla polizia ai narcos.
Quindi, per il 2015, buon anno di lotta che continua J
Fonte: http://antiproibizionistiradicali.blogspot.com/2014/12/l-anno-che-si-chiude-si-pri-sulle-belle.html
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