Proposta

(solo un abbozzo, da reinventare con l’aiuto di tutti)

- La nonviolenza è stata derisa nel corso di questi cinquant’anni di esistenza radicale e più la si derideva, più si affermava, proprio fra i giovani, l’allucinazione della lotta armata. Quegli anni sono passati, ma la violenza non si è estirpata, si sono solo abbattute le idee che la sorreggevano. Oggi la violenza appare più che mai gratuita. Ne fanno le spese gli ultimi fra gli ultimi. La nostra proposta è talmente opposta, “altra”, rispetto sia alla cultura distruttiva comune a molti giovani, sia alla cultura della subdola e sotterranea partecipazione dei benpensanti, che disprezzano il violento quanto chi ne è colpito, da essere davvero una alternativa globale rivoluzionante e rifondante di una società.

- Il nostro modello di welfare generalista è declinato con concretezza, affiancato alle necessarie misure di sostegno, che per alcuni rappresentano un sacrificio, ma che si rendono necessarie in una società che invecchia, in una situazione demografica che offre solo due alternative: governare la decrescita o rassegnarci all’esplosione sociale, ambientale, economica. Bisogna avere il senso del limite, soprattutto quando il limite è stato già superato.

- Fin dai tempi del famoso cosiddetto referendum Tortora, gli italiani hanno mostrato di comprendere le nostre proposte, fatte di responsabilità, di abolizione dell’obbligatorietà fasulla dell’azione penale, di separazione delle carriere. Gli italiani sono pronti a questo, i magistrati e i politici preferiscono le condanne quotidiane dall’Europa?

- La Laicità è un valore. Senza laicità muore la democrazia, vengono calpestati i diritti dei cittadini, ma muoiono anche le più nobili aspirazioni umane. Tutto si riduce a lotta per il potere. Il senso religioso dell’uomo non sopravvive all’imposizione della morale. Peggio di una dittatura militare, la negazione delle libertà individuali da parte di un potere religioso inquina gli animi, provoca il trionfo dell’ipocrisia, del perbenismo di facciata, del vuoto di ideali e passioni. Certo tutto sopravvive, ma sopravvive nei singoli, così come nei singoli muore. Non è più nozione comune, sentire comune, ma privilegio dei pochi attrezzati a “resistere”.

- L’associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica, certo! Ma non tutto si esaurisce lì. C’è una costante attenzione al merito, al controllo dei finanziamenti (la promiscuità che solo in Italia si può vedere fra controllati e controllori).

- La proposta sulla rottamazione edilizia, la battaglia contro il nucleare, la proposta per una decrescita demografica di “rientrodolce”.

- Abolizione del valore legale del titolo di studio per restituire Valore allo studio, ma anche le battaglie sul servizio pubblico di informazione, perché anche l’informazione è cultura. L’attenzione costante agli eventi, la produzione e diffusione di cultura (non solo politica) come ormai altri partiti non fanno. Radio Radicale è di per sé un fatto culturale di enorme portata che gli Italiani sono costretti ad ignorare, se non per vaghe notizie riservate ai più “volenterosi”.

- Il ripristino della Legalità parte dal riconoscimento delle cause della malattia. Per questo non ci resta che fare riferimento a “La Peste Italiana”. Un documento che affronta di petto la questione del sessantennio di regime partitocratrico. La soluzione spetta a tutti noi, al rispetto delle regole, della parola data, della Legge. Anche alla scelta che gli elettori possono compiere fra chi rispetta le Leggi e chi no. Per questo ancora una volta è necessaria la conoscenza. L’Anagrafe Pubblica degli Eletti è un passo in questo senso. Quello che dobbiamo capire è che fra i manifesti abusivi, il voto di scambio, la corruzione e le leggi ad personam, non c’è soluzione di continuità. La gravità non è una qualità dell’atto, ma solo una relazione.

Fonte: https://alternativaradicale.wordpress.com/2009/10/27/proposta/

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