EUTANASIA E LIBERTA’ DI SCELTA: IL VERO VEGETALE E’ IL GOVERNO!
Coscioni, Welby, Englaro, coloro che hanno avuto il coraggio di rendere il loro privato pubblico, coloro che hanno avuto il coraggio di rompere il silenzio e l’indifferenza di una realtà molto scomoda per cattolici e materialisti, coloro che hanno avuto il coraggio di lottare per rendere libera e legale la propria scelta, coloro che hanno incarnato i principi della non-violenza del “Satyagraha”, trasformano la protesta in proposta.
In Italia sono circa 250 mila i pazienti per i quali le cure mediche non hanno più utilità, 250 mila i cosiddetti malati terminali dei quali lo stato non si interessa e nega diritti e libertà di scelta, li costringe a vivere una vita che nella maggior parte dei casi non vogliono condurre.
Ebbene anche in questo caso lo stato italiano non rispetta le norme che si dà. L’articolo 32 della carta costituzionale, in materia di rapporti etico-sociali, al secondo comma recita:”Nessuno può essere obbligato a ricevere trattamenti sanitari, e la legge non può in nessun modo violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana”.
L’ articolo 32 della costituzione, quindi, si fonda proprio sul principio di autodeterminazione e libertà di scelta.
L’Italia non ha mai messo mano alla stesura di una legge che permettesse l’interruzione dei trattamenti sanitari o ad una normativa che desse valenza legale al testamento biologico, ossia permettesse ad ogni individuo, nelle sue piene capacità fisiche e mentali, di decidere quali trattamenti sanitari dovessero essergli somministrati e quali no, allorquando, colpito dalla malattia, non fosse più capace di intendere e volere.
Lo stato italiano non solo non ha mai tentato di colmare tale “vacatio legis”, ma è andato oltre. Quando scoppiò, tra il 2008 e 2009, il caso Englaro, il governo mise mano ad un disegno di legge che negava in ogni modo la possibilità di rinunciare ai trattamenti sanitari, l’ allora Presidente della Repubblica respinse con decisione il ddl.
Una politica immobile e proibizionista, oltre che ignorare il principio della libertà di scelta, ha creato disuguaglianze sociali anche nel sistema sanitario, infatti chi può permetterselo, economicamente parlando, sceglie la Svizzera, da sempre zona franca dell’ Europa, come meta per interrompere la propria sofferenza; si stima che nel 2014 circa 22 malati terminali sono andati nella piccola nazione europea, per applicare la propria libertà e scegliere sia come vivere che come morire.
Nella primavera del 2013, L’ associazione Luca Coscioni si è fatta promotrice, assieme a tutte le entità radicali, di una proposta di legge su iniziativa popolare che permettesse la legalizzazione dell’ eutanasia e la legalizzazione del testamento biologico. Le firme raccolte hanno superato di gran lunga il numero legale, l’ associazione Luca Coscioni ha depositato ben 67.000 firme di cittadini che usufruendo di uno strumento di democrazia diretta, hanno chiesto che tale problematica fosse dibattuta in parlamento.
Le firme sono state consegnate circa un anno fa, da allora i cittadini firmatari stanno aspettando che la proposta di legge venga calendarizzata e discussa.
Certo si potrà dire, che ci sono cose più importati a cui pensare: il lavoro, l’ economia ,lo spread, ma in questa Italia, sembra che nessuno mai si interessi dello spread dei diritti individuali, l’ unico che dovrebbe risalire e di tanto.
Il” debito pubblico” che l’ Italia ha nei confronti di tutti i cittadini ai quali si nega, puntualmente, la libera scelta e la libera iniziativa, non è mai stato ridotto da nessun Governo.
Quando da dibattere, ci sono questioni, che riguardano etica e libertà individuali, il Governo, dimentica sempre la centralità dell’ individuo e dei sui diritti naturali, resta legato a strutture moraleggiati da stato confessionale, quasi come se Montecitorio e piazza San Pietro fossero la stessa cosa.
Quando si tratta di diritti individuali l’ unico vero vegetale è il Governo italiano.
Fonte: http://www.perlagrandenapoli.org/?p=13036
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