Nuove truffe sugli appalti, il sistema Mose e proposte al congresso di radicali italiani

Testo: 

Bozza di intervento del 2 novembre 2014
Nuova bufera sugli appalti pubblici, dopo il caso Mose di Venezia e l'affaire Expo, ora spunta la maxi truffa, una cla­mo­ro­sa in­ven­zio­ne di un’e­mer­gen­za am­bien­ta­le, al solo scopo di ot­te­ne­re e spar­tir­si fiumi di de­na­ro pub­bli­co per l'emergenza ambientale dovuta alla presunta contaminazione da mercurio nella laguna di Grado e Marano in Friuli Venezia.

Lo scopo di questo “raggiro” colossale non sarebbe quello di risolvere i presunti problemi ambientali dell’area della laguna ma mantenere in vita il meccanismo emergenziale, quindi il commissariamento e, soprattutto, le sue enormi esigenze.
L'ipotesi della procura di Roma che ha gia iscritto 26 indagati, tra cui l'ex di­ret­to­re ge­ne­ra­le del mi­ni­ste­ro del­l’Am­bien­te, gli ex assessori regionali del Pd e di An del Friuli, l’ex pre­si­den­te del Con­sor­zio Ve­ne­zia (vedi il Mose), è quella di una truffa di centinaia di mi­lio­ni di euro, a fron­te di un in­qui­na­men­to ine­si­sten­te, al solo scopo di riem­pi­re le ta­sche di am­mi­ni­stra­to­ri e im­pren­di­to­ri dal Nord Est a Roma.
«Come av­ve­ni­va su tutto il ter­ri­to­rio na­zio­na­le – scri­ve il pm Ga­lan­ti –, la man­ca­ta so­lu­zio­ne dei pro­ble­mi era fun­zio­na­le al man­te­ni­men­to del mec­ca­ni­smo emer­gen­zia­le e delle sue esi­gen­ze». L’im­por­tan­te era ot­te­ne­re i fi­nan­zia­men­ti. Poi, i soldi si per­de­va­no in mille ri­vo­li, co­sti­tui­ti da in­ca­ri­chi di pro­get­ta­zio­ni, ca­ro­tag­gi con­ti­nui, dra­gag­gi. «Ma nulla a che ve­de­re nean­che lon­ta­na­men­te con at­ti­vi­tà di bo­ni­fi­ca».
Quali azioni proporre per evitare questi episodi? Prima di tutto prevenire le concentrazioni di potere e lottare perché siano rispettate le regole vigenti in tutt'Europa anche in Italia. Se le imprese del Consorzio Venezia Nuova che hanno partecipato all'affare del Mose fossero state in competizione, non si sarebbe avuta la Tangentopoli veneta.

Ipotesi di azioni che propongo per radicali italiani da declinare come campagna informativa e politica su parlamentari e consiglieri regionali affinché
1) venga istituita una anagrafe degli appalti pubblici per riportare gli appalti di opere pubbliche negli standard europei per il rispetto di tempi, costi e qualità delle opere realizzate in Italia. Ad ogni cittadino deve essere possibile verificare in modo semplice con un solo click tutte le consulenze ed appalti affidati dalle amministrazioni pubbliche e dalle partecipate (aler, consorzi, protezione civile) nonché le procedure utilizzate per l'affidamento dei servizi;
2) affidare ad un soggetto terzo - come le compagnie assicurative - la responsabilità della realizzazione dell'opera;
3) maggiore controllo affidato a un soggetto esterno e il sistema delle gole profonde per la vigilanza sulle opere pubbliche;
4) campagna per una reale concorrenza dei servizi pubblici, nei comuni e nelle regioni, anche l'ultimo caso in Friuli conferma che la truffa sia avvenuta per la prassi tutta italiota dell'affidamento dei servizi alle società in house costituite ad hoc, che hanno messo a punto la prassi di appalti per lavori assegnati senza gara, con la scusa della presunta emergenza.

Autore: 
Stefano Santarossa
AllegatoDimensione
image.jpg102.34 KB
Condividi/salva

Fonte: http://www.radicalifriulani.it/content/nuove-truffe-sugli-appalti-il-sistema-mose-e-proposte-al-congresso-di-radicali-italiani

Sostieni i Radicali Italiani con almeno 1 € - Inserisci l'importo » €