«Serve un liberalismo che batta il liberismo»
di Pietro Lambertini per Il Centro
PESCINA. «Benedetto Croce e Ignazio Silone sono stati due punti di riferimento, sia pure con modelli e cultura politica diversi: il liberalismo l'uno, il socialismo democratico l'altro». Così ha esordito nel suo intervento il ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini, all'incontro conclusivo, tenuto a Pescina, della due giorni sul tema “Oltre Salerno. Croce e Silone e la loro attualità politica”. «Le due grandi sfide che Silone e Croce ci hanno posto davanti», ha proseguito il ministro, «sono la costruzione di una società più giusta e più competitiva». Purtroppo il modello di società, basato sulla libertà e sulla giustizia sociale, proposto dai due grandi abruzzesi è stato spazzato via dal nuovo capitalismo. «La globalizzazione e il liberismo», ha osservato lo storico Paolo Simoncelli, «hanno portato all'affossamento della democrazia». «La globalizzazione», gli ha fatto eco il costituzionalista Fulco Lanchester, «ha messo in crisi le istituzioni democratiche e svuotato i parlamenti». Fausto Bertinotti, in un intervento che Marco Pannella ha definito «stupendo», ha parlato di «morte dell'autonomia della politica». «La politica», ha spiegato il presidente onorario della Camera, «è ridotta oggi alla governabilità e la governabilità degli Stati nazionali, come dell'Europa, è sovrastata dall'economia reale e dal mercato. In questo panorama desolante», ha proseguito, «è difficile non vedere la sconfitta storica delle grandi culture politiche europee». Cosa fare? Per usare un'espressione siloniana. Secondo Bertinotti va «riaperto il confronto tra le grandi culture politiche». Così come è avvenuto con la Resistenza e la Costituente. Per costruire, come ha detto il ministro Giannini, un «nuovo liberalismo», che mandi in soffitta il liberismo. Che poi era quello che sperava Benedetto Croce, per salvare il pensiero liberale. Al tempo stesso, ha aggiunto Lanchester, serve «un salto di qualità del processo di integrazione europea». Fortemente auspicato da Silone. Molto apprezzati anche gli interventi del presidente della Regione, Luciano D'Alfonso, che ha accomunato ai due grandi abruzzesi anche Marco Pannella, del consigliere regionale Maurizio Di Nicola, e del vescovo, monsignor Pietro Santoro.
Fonte: http://www.radicali.abruzzo.it/joomla/interni/serve-un-liberalismo-che-batta-il-liberismo.html
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