Profughi, è scontro Comune-Provincia

Data: 
Martedì, 16 September, 2014
Testo: 

Romoli annuncia di aver trovato una soluzione logistica per gli immigrati, ma Gerghetta ci crede poco: «Tempi lunghi»

Entro la prossima settimana la questione dei profughi afghani e pakistani che da domenica sono alloggiati in delle tende in via Brass, «verrà risolta». O, almeno, questo è quanto riporta il sindaco Ettore Romoli, dopo aver parlato di alcune nuove sistemazioni reperite dal Prefetto Vittorio Zappalorto insieme con la Caritas per il gruppo di richiedenti asilo che fino a qualche giorni fa viveva sulle sponde dell’Isonzo. La Provincia di Gorizia è invece di un altro avviso. Come ha affermato l’assessore al welfare Ilaria Cecot, «per quanto sia felice che venga trovato loro un tetto, avendo a che fare direttamente con la Caritas dubito fortemente che in pochi giorni si riesca a trovare posto a tutti». Com’è noto, per iniziativa della Provincia di Gorizia, i 94 giovani (dati di ieri) sono stati fatti temporaneamente confluire in delle tende delle Protezione civile nel campo da calcio “dei sordomuti”, scatenando non poche polemiche, data anche la posizione dell’accampamento. Fra le ultime proteste, si annoverano alcune scritte naziste comparse fuori dal Nazareno nella notte di lunedì, proprio dove a giorni dovrebbero finire 25 dei richiedenti asilo di cui si parla. Non sono mancate, in questi giorni, altre iniziative di singoli cittadinim che hanno contattato varie istituzioni, dalla Prefettura al Ministero dell’Interno, contrariate dalle decisioni della Provincia. Insomma, un clima decisamente teso per una situazione che dovrebbe cambiare. «A giorni dovremmo sistemare altrove almeno quelli che erano presenti fino a ieri. Adesso se ne sono aggiunti altri 20 e altri ne arriveranno» afferma poi il sindaco. La notizia più importante è che «verrà comunque firmata una convenzione con l’arcivescovo Carlo Maria Redaelli che darà il via libera per il Nazareno e altre sedi. Venti persone saranno ospitate all’hotel Internazionale, 10 a Lignano, per interessamento della Caritas di Udine, e 30-40 a Cormòns, negli alloggi già individuati del ministero della Difesa». L’assessore Cecot ieri ha espresso più di qualche dubbio sia sulla disponibilità del Nazareno, dove ci sarebbero già 65 persone, sia delle altre strutture. Al di là della logistica, il punto di vista sulla difficile questione è eminentemente politico. Se l’ente intermedio ha ritenuto di dover operare per risolvere un’emergenza, anche sanitaria, il Comune non ritiene che la soluzione possa essere rappresentata da un campo estemporaneo nel centro cittadino e vicino a delle scuole. «Non è un problema umanitario, ma politico. Bastava che accendessero una luce nella loro struttura a Bagni di Lusnizza» ha rimarcato ieri Romoli, che ha aggiunto: «Non mi pare che per gli immigrati che versano in condizioni precarie a Gradisca si siano attivati. Anche quelli adesso probabilmente verranno qui. Rimane il fatto che darsi da fare per spostare delle persone da una tenda all’altra non ha risolto il problema». Da segnalare, infine, il duro attacco del capogruppo leghista alla Camera Massimiliano Fedriga: «È davvero ora di finirla: Serracchiani e gli amministratori locali del centrosinistra la smettano di sperperare denaro pubblico e inizino a farsi carico dei problemi dei cittadini del Friuli Venezia Giulia. La Lega su questo punto non cederà di un millimetro e continuerà a dare battaglia affinché sia riconosciuto il principio di priorità ai residenti e soprattutto non venga mai messo a repentaglio il loro sacrosanto diritto a vivere in una regione sicura». ©RIPRODUZIONE RISERVATA

Autore: 
Emanuela Masseria
Fonte: 
Messaggero Veneto - Gorizia
Stampa e regime: 
Condividi/salva

Fonte: http://www.radicalifriulani.it/content/profughi-%C3%A8-scontro-comune-provincia

Sostieni i Radicali Italiani con almeno 1 € - Inserisci l'importo » €