La Repubblica – Tasse, rincari e spending review. Marino: manovra da città virtuosa
Ed. Roma, pag. 1, di Giulia Cerasi - E’ durata dieci ore la maratona notturna in aula Giulio Cesare per l’approvazione del previsionale 2014. Erano passate da poco le 3,30 di venerdì mattina quando l’assemblea capitolina ha dato l’ok definitivo al bilancio, il primo interamente firmato dall’amministrazione di Ignazio Marino. Un provvedimento da 6,5 miliardi di euro che ha tagliato 110 milioni di sprechi, aumentando nel complesso le entrate di 150 milioni.
«Abbiamo introdotto la progressività delle imposte per salvaguardare le fasce deboli e quella sulle tariffe dei servizi a domanda individuale in base all’Isee. E abbiamo anche avviato una riduzione della pressione fiscale selettiva: in media sulla prima casa si pagheranno 200 euro in meno rispetto all’Imu del 2012» ha continuato Scozzese. Che ha parlato di un «primo step verso il riequilibrio dei conti, che continuerà durante il corso dell’anno». Prima con il Piano di rientro, al momento al vaglio del Mef, poi con l’assestamento di bilancio a settembre-ottobre e, non ultimo, con il previsionale 2015 entro fine anno. Soddisfatta la maggioranza, con il coordinatore Panecaldo che parla di «inversione di tendenza»: «Ci sono finalmente tutti gli ingredienti perché Roma torni a essere città virtuosa». Gianluca Peciola ( Sel ) sottolinea invece gli «elementi di equità sociale», mentre il radicale Magi si è opposto al maxiemendamento per il sospetto «di una nuova manovra d’aula». Dura anche l’opposizione: il M5S ha abbandonato l’aula durante il voto. E se per Quarzo (Ncd) la manovra «è inutile e inconsistente», per Bordoni (Fi) «non ha prospettive».
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