L’ Occidente Democratico Uccide in Modo Legale


foto pena di morte 0di Rosario Scognamiglio

Il vecchio continente prima e gli Stati Uniti poi, per tutto il corso del XVIII e XIX secolo, sono stati il palcoscenico dell’ evoluzione e attuazione dei principi Liberali e dello stato democratico, innalzatisi sempre a baluardo per la difesa dei diritti individuali e inalienabili dell’ uomo hanno consegnato alla storia noti intellettuali che hanno decorato con il loro inchiostro manuali e manuali dove si impegnavano a descrivere, far vivere e sopravvivere i pilastri portanti dello stato liberal-democratico, già allora auspicando una giustizia progressivamente nuova che si ponesse come elemento di educazione e rieducazione sociale, fondata su norme di comportamento ( non su leggi) che riuscissero a garantire armonia e aggregazione sociale.

 Nel XVIII secolo già Cesare Beccaria da Milano tuonava contro la pena di morte e una giustizia ingiusta, identificando due principi basilari dello stato di diritto: la non colpevolezza fino alla sentenza definitiva e che  il ruolo dello stato nel far giustizia doveva essere quello di “correggere il criminale per riportarlo sulla retta via”, da Napoli ancor prima Filangieri nella sua Scienza della Legislazione, aveva già intuito che attività collaterali alla mera pena detentiva, avevano un ruolo essenziale per la rieducazione del reo.

Insomma tutti presupposti che facevano sperare in una futura struttura dello stato ancora più democratica e giusta, dove l’ elemento centrale era l’ individuo consociato e la tutela dei suo diritti naturali e inalienabili.

Mercoledì 23 Luglio 2014, Arizona – Joseph Rudolph Wood muore dopo un’ ora e cinquantasette minuti per via di un iniezione letale, nel penitenziario statunitense dove era rinchiuso, in seguito ad una condanna alla pena capitale per duplice omicidio, muore dopo un ora e cinquantasette minuti, quando l’ iniezione letale da somministrarsi per la pena capitale in Usa  dovrebbe funzionare in 10 minuti, 10 minuti per morire e “pagare il tuo debito con lo stato”; anche lo scorso 30 aprile nel carcere di McAlester, Oklahoma un afro-americano condannato alla pena capitale sempre per omicidio, impiegò quarantatre minuti per morire,dopo l’ autopsia , si scoprì che il personale incaricato di”far giustizia ammazzando” non era riuscito ad iniettare i farmaci letali per via endovenosa, dopo vari tentativi avevano perforato la vena femorale lasciando morire il trentottenne tra atroci dolori.  La governatrice dell’ Arizona, la Repubblicana Jan Brewer, per scongiurare un altro scandalo sul sistema giustizia statunitense, come avvenuto per il trentottenne Afro-americano, dopo il decesso di Wood dichiara che il detenuto è morto “IN MANIERA LEGALE”, secondo i rapporti medici non ha sofferto e questo andrebbe messo in paragone con la macabra sofferenza che Wood ha inferto alle sue due vittime.  Secondo Brewer, la giustizia dovrebbe essere un’ equazione, io ho commesso un omicidio e lo stato per vendetta commette un altro omicidio affinchè giustizia venga fatta…… e come se gli Stati Uniti si fossero dimenticati dei principi liberali sui quali si è forgiato il loro stato, regredendo ad un sistema di diritto molto più simile al codice di Hammurabi che ai principi di stato e di diritto Illuministi.

Sempre nell’ Occidente democratico, L’ Italia pur ripudiando la pena capitale, applica una pena di morte più strisciante e mascherata da finta civiltà.

Se negli Stati Uniti, lo stato commette un omicidio nei confronti di chi ne ha commesso uno, in Italia la pena di morte si applica in maniera ancora più barbara, lo stato italiano ti uccide mantenendoti in vita, ti uccide socialmente, lo stato italiano con la pena dell’ ergastolo e le sue aggravati come l’ Ergastolo Ostativo ( che nega ogni beneficio penitenziario) annienta ” la dignità” dell’ uomo, il nostro stato con il fine pena mai ti condanna alla morte sociale!

Per di più, se sfogliassimo la Costituzione italiana, risulterebbe palese che il nostro paese è fuori legge, risulterebbe palese che l’ Italia non rispetta neanche le norme che lei stessa si da’, i principi sanciti dall’ articolo 27 della Costituzione identificano la pena come elemento di espiazione e rieducazione e quindi di reinserimento nel tessuto sociale del condannato, è chiaro e limpido( non ci vuole chissà quale esperto in materie giuridiche) che se l’ Italia si è data questi principi come principi fondati del suo stato, lo stato italiano continuando ad applicare la pena dell’ ergastolo, non rispetta la propria Costituzione.   

Lo stato italiano continua ad uccidere, anche chi non è in regime di Ergastolo, dal 2000 al 2014 negli istituti carcerari  sono morti circa 2.320 detenuti mentre scontavano la loro pena, di questi 825 suicidatisi.

L’ occidente democratico fa giustizia mostrando i muscoli, l’ occidente democratico fa giustizia seguendo banali ed incivili equazioni: tu hai ammazzato io ti ammazzo, tu hai leso un bene giuridicamente tutelato io ledo e anniento la tua dignità, L’ occidente democratico ha dimenticato la centralità dell’ uomo e dei sui diritti,  L’ occidente democratico uccide, ma non viene condannato perchè ……”UCCIDE IN MODO LEGALE”!

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Fonte: http://www.perlagrandenapoli.org/?p=12890&utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=l-occidente-democratico-uccide-in-modo-legale

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