La Russia, l’Ucraina e il ruolo dell’Occidente

I leader occidentali, a partire dalla potenza statunitense, hanno cercato di convincere Vladimir Putin che l’interesse nazionale della Russia convive con l’essere membro della comunità internazionale e in buoni rapporti con essa, come espresso nella dichiarazione dalla Presidenza americana riguardo la questione della Crimea: «non ci si comporta nel 21 secolo come nel diciannovesimo, invadendo un altro paese con un pretesto completamente inventato».

«Essere considerati fuori moda dal Segretario di stato americano è affermazione su cui il presidente russo è disposto a sorvolare al fine di ridisegnare i confini dell’Eurasia» dichiarano alla Foundation for Defense of Democracies.

Tralasciando le dichiarazioni politiche americane e russe, l’interrogativo posto da Clifford D. May, Presidente della Foundation for Defense of Democracies, riguarda le nuove sfide politiche di Putin: «Dove vuole andare Putin? Non è un comunista, ma ha imparato da Lenin che quando si colpisce nella poltiglia si continua ad andare avanti».

Gli interrogativi che le organizzazioni internazionali si pongono, riguardano la nuova svolta politica che Putin sembra intraprendere. Sempre Clifford D. May si domanda: «Putin vuole tutta l’Ucraina o solo le fette del paese più produttive, lasciando il resto del paese impoverito? Riuscirà ad accontentarsi di una estesa influenza con i paesi confinanti della Russia? Ha in programma ambizioni di maggiore portata?».

L’Ucraina dell’Est è in piena escalation di conflitto. La città di Luhansk è stata ‘espugnata’ da alcune decine di uomini armati di spranghe, che hanno fatto irruzione nella sede del governo regionale e hanno issato la bandiera russa.

Secondo l’osservatore e politologo Stefano Magni, l’intento di destabilizzare l’Ucraina da parte della Russia è sempre più evidente. Pur non muovendo direttamente le truppe, ma mantenendole minacciosamente ai confini, milizie e irregolari, non identificabili come soldati dell’esercito russo, stanno già espugnando un altro pezzo del Paese.

E l’obiettivo principale, impedire le elezioni, è quasi riuscito. Il governo di Kiev ha infatti annunciato che, il prossimo 25 maggio, data delle elezioni generali, il voto potrebbe anche non tenersi nelle regioni orientali, a causa della forte mancanza di sicurezza nell’area.

I grandi assenti sono l’esercito ucraino e le forze dell’ordine fedeli a Kiev. Kiev sa di non poter usare la mano pesante, per due ragioni molto semplici: non può contare fino in fondo sulla fedeltà delle sue forze armate e sa che un intervento armato vero e proprio causerebbe una risposta militare russa, come in Georgia nel 2008, come è già stato detto chiaro e tondo dal ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov, una decina di giorni fa.

A rendere chiaro il quadro sul da farsi è l’ex senatore italiano Marco Perduca, attualmente osservatore all’Onu, che dai microfoni di Radio Radicale, nella mattinata di sabato, sottolinea che l’Ucraina prima dell’attuale interferenza russa non viveva accese problematiche riguardanti l’indipendenza o la secessione di alcune parti del suo territorio. Perduca sottolinea che tali problematiche hanno soluzione naturale all’interno della sede Onu, ma come tutti sanno, una delle controparti, ovvero la Russia, ha il diritto di veto all’interno di tale consiglio.

Perduca fa riflettere sul silenzio della Cina che risulta molto preoccupante. L’ex senatore lancia anche un probabile percorso che consiste nella cooperazione di Unione Europea, Consiglio d’Europa e Nato, che non possono continuare a non dir nulla, e nel prendere in considerazione la necessità di dover operare in nome dei diritti civili e umani, recuperando buona parte della reputazione persa con la guerra in Iraq, 11 anni fa.

Articolo di Domenico Letizia è attivista per i diritti civili del casertano, storico e saggista, scrive sul tema dei diritti umani. (Trovate l’articolo al seguente link: http://www.epochtimes.it/news/la-russia-l-ucraina-e-il-ruolo-dell-occidente—126138) 

Fonte: http://www.radicalicaserta.com/693/

Sostieni i Radicali Italiani con almeno 1 € - Inserisci l'importo » €