Scardella, Napolitano scrive ai familiari: Partecipazione, vicinanza, solidarietà”
Sono le tre parole che il Presidente della Repubblica ha rivolto alla famiglia Scardella ricordando la tragica morte di Aldo, vittima di un'ingiusta detenzione 28 anni fa a Cagliari
"Partecipazione, vicinanza, solidarietà", sono le tre parole che il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha rivolto alla famiglia Scardella ricordando la tragica morte di Aldo, vittima di un'ingiusta detenzione 28 anni fa a Cagliari. Ha così risposto alla lettera del fratello Cristiano che si batte per onorarne la memoria e venire a conoscenza delle ultime ore di vita di Aldo.
"Si è trattato di un'ammissione di un irreparabile errore giudiziario", ha spiegato Maria Grazia Caligaris, presidente dell'associazione "Socialismo Diritti Riforme", con riferimento alla missiva che il Segretario generale della Presidenza della Repubblica, Donato Marra, ha inviato a Cristiano Scardella in risposta alla sua accorata lettera.
"L'autorevole missiva che riporta l'attualità su una vicenda ancora oggi viva nell'ambiente giudiziario oltre che nel pensiero dei familiari, coincide - ha sottolineato Caligaris - con diversi aspetti problematici della realtà detentiva isolana e nazionale. Non a caso il presidente Napolitano è tornato sulla questione dell'emergenza sovraffollamento sottolineando l'attenzione di Papa Francesco alle condizioni di salute di Marco Pannella, colto da malore durante lo sciopero della fame e della sete. Condizioni particolari che tengono profondamente unita l'Italia, da Buoncammino a Secondigliano a Rebibbia, nella vergogna dell'assenza dei diritti civili in ambito detentivo".
"La partecipazione del Presidente al dolore della famiglia Scardella avviene in un momento speciale per Cristiano. E' stato infatti appena pubblicato 'Fuori dalla Gabbia' che ricostruisce la vicenda di Aldo, proponendo documenti inediti. Stampato da Bonfirraro il lavoro, realizzato con la collaborazione di Tatjana Goex, sarà presentato a Cagliari nelle prossime settimane. Le vittime dell'ingiustizia - ha concluso Caligaris - sono sempre troppe e occorre ricordarle tutte, sempre".
Aldo Scardella, studente universitario di 24 anni, fu arrestato, ingiustamente, con l'accusa di omicidio durante una rapina nel 1986 e venne trovato morto nella sua cella di isolamento nel carcere di Buoncammino il 2 luglio 1986, sei mesi dopo l'arresto.
"Si è trattato di un'ammissione di un irreparabile errore giudiziario", ha spiegato Maria Grazia Caligaris, presidente dell'associazione "Socialismo Diritti Riforme", con riferimento alla missiva che il Segretario generale della Presidenza della Repubblica, Donato Marra, ha inviato a Cristiano Scardella in risposta alla sua accorata lettera.
"L'autorevole missiva che riporta l'attualità su una vicenda ancora oggi viva nell'ambiente giudiziario oltre che nel pensiero dei familiari, coincide - ha sottolineato Caligaris - con diversi aspetti problematici della realtà detentiva isolana e nazionale. Non a caso il presidente Napolitano è tornato sulla questione dell'emergenza sovraffollamento sottolineando l'attenzione di Papa Francesco alle condizioni di salute di Marco Pannella, colto da malore durante lo sciopero della fame e della sete. Condizioni particolari che tengono profondamente unita l'Italia, da Buoncammino a Secondigliano a Rebibbia, nella vergogna dell'assenza dei diritti civili in ambito detentivo".
"La partecipazione del Presidente al dolore della famiglia Scardella avviene in un momento speciale per Cristiano. E' stato infatti appena pubblicato 'Fuori dalla Gabbia' che ricostruisce la vicenda di Aldo, proponendo documenti inediti. Stampato da Bonfirraro il lavoro, realizzato con la collaborazione di Tatjana Goex, sarà presentato a Cagliari nelle prossime settimane. Le vittime dell'ingiustizia - ha concluso Caligaris - sono sempre troppe e occorre ricordarle tutte, sempre".
Aldo Scardella, studente universitario di 24 anni, fu arrestato, ingiustamente, con l'accusa di omicidio durante una rapina nel 1986 e venne trovato morto nella sua cella di isolamento nel carcere di Buoncammino il 2 luglio 1986, sei mesi dopo l'arresto.
Fonte: http://www.detenutoignoto.org/2014/04/scardella-napolitano-scrive-ai.html
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