Giustizia: gli psicologi penitenziari scrivono al neo-ministro Orlando "non eliminateci..."

di Alessandro Bruni (Presidente Società Italiana Psicologia Penitenziaria)

Ristretti Orizzonti, 24 febbraio 2014

Gentile Ministro della Giustizia, le scriviamo innanzitutto per farle i migliori auguri e darle il benvenuto nel mondo della giustizia che ben conosce e, in particolare, in quel complesso mondo parallelo che è il carcere.
La sfida attuale è quella di intervenire in modo stabile al fine di ridurre gli ingressi in carcere (tipologie dei reati e adozione di misure alternative alla detenzione), rendere vivibile il carcere (per i detenuti e per gli operatori), riducendo il sovraffollamento e potenziare tutte le attività necessarie per raggiungere gli obiettivi della rieducazione del condannato e della tutela della salute. Dentro questa sfida, oltre a misure legislative e strutturali, è ovviamente centrale la questione delle risorse umane, di chi quotidianamente cerca di combattere sul campo una sfida che sembra quasi impossibile.
In questo ambito, tra le diverse figure di operatori penitenziari, ci permettiamo di segnalarle -anomalia tra le tante anomalie - la curiosa vicenda di psicologi e criminologi penitenziari che si sta consumando in questi giorni: dopo 35 anni vengono eliminati e si crea per il futuro la figura "a rotazione".
Ovviamente non si tratta della questione di una "categoria" o di una "lobby", né costituiamo un bacino elettorale (siamo solo qualche centinaio), ma di una questione di valore simbolico e di garanzia di diritti: abbiamo creato una professione in ambito penitenziario e maturato una importante esperienza con la quale ci piacerebbe contribuire, per la nostra piccola parte, ma in modo forte, al "grado di civilizzazione" della nostra società che "si misura dalle sue prigioni".
Ci rivolgiamo a lei con la fiducia che qualcosa possa cambiare per i detenuti e per gli operatori: bisognava intervenire ieri (come segnaliamo dallo scorso anno e come hanno segnalato anche alcuni suoi colleghi parlamentari con diverse interrogazioni), ma oggi è indispensabile un suo intervento (che sarà a "costo zero") per fare in modo che una semplice Circolare non disperda una importante esperienza umana e professionale da tutti ritenuta utile.
Ancora auguri di buon lavoro e rimaniamo in attesa di un suo positivo e urgente segnale.

Fonte: http://www.detenutoignoto.org/2014/02/giustizia-gli-psicologi-penitenziari.html

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