Ricordi e ringraziamenti di Alberto, fratello di Paolo Ravasin. I funerali si terranno lunedì 10 febbraio a Cessalto alle ore 15.

Raffaele Ferraro e Paolo Ravasin
 Con questa nota intendo ricostruire i passaggi salienti della lotta di mio fratello Paolo Ravasin che è venuto a mancare la mattina dell' 8 febbraio. 
Ci sono stati dei momenti chiave che hanno portato ad un deciso miglioramento della qualità della sua vita e altri tesi a far rispettare le sue volontà terapeutiche. 
Nel primo ambito tengo a sottolineare il trasferimento di mio fratello presso una struttura, la Casa di soggiorno Villa delle Magnolie, che, pur non essendo in quel periodo un luogo adibito ad ospitare malati di Sla, in molteplici modi si è adoperata, anche con appositi corsi di formazione del personale, fino a diventare una struttura specializzata capace di rispondere ad ogni esigenza di Paolo senza bisogno di ricoveri ospedalieri.
In secondo luogo mi preme sottolineare l'importanza che ha avuto il comunicatore simbolico nel migliorare la qualità della vita di mio fratello. Questo particolare computer che veniva azionato dal movimento degli occhi gli ha infatti consentito di "uscire" dalla sua stanza e comunicare con migliaia di persone con cui mai altrimenti sarebbe venuto in contatto.
Il trasferimento e il comunicatore sono stati fondamentali per far cambiare idea a mio fratello che nel 2007 voleva morire.
 
Per quel che concerne invece le scelte di rifiutare alcune terapie da parte di Paolo, tengo a sottolineare l'importanza che per garantire il rispetto delle stesse hanno avuto l'aver predisposto un testamento biologico e l'avermi nominato amministratore di sostegno. L'aver messo le volontà di fine vita per iscritto e il fatto di averle in seguito divulgate tramite un video reso pubblico online, ha infatti consentito che le stesse fossero conosciuto o comunque conoscibili da parte dell'opinione pubblica e quindi indiscutibili, anche in assenza di una legge che disciplini la materia. La mia nomina ad amministratore di sostegno si è invece rivelata molto utile per permettere lo svolgimento di tutte quelle operazioni che il suo stato di persona immobilizzata a letto non gli avrebbe consentito; inoltre, qualora Paolo non fosse stato lucido fino alla fine, questo ruolo assegnatomi dal giudice mi avrebbe permesso di far valere tutte le sue volontà precedentemente espresse.
Grazie a questi passaggi Paolo ha potuto scegliere fino a quando voleva vivere e andarsene come ha voluto.
 
In primis vorrei ringraziare l'Associazione Luca Coscioni e il movimento radicale che ci sono stati a fianco in tutti questi anni. Voglio esprimere la mia riconoscenza a Marco Cappato che è stato l'unico a rispondere all'appello di Paolo con la partecipazione di tutto il movimento e di tante persone che nel corso degli anni hanno conosciuto Paolo e gli sono state vicine: Maria Antonietta Farina Coscioni, Mina Welby, Marco Pannella, Filomena Gallo, Emiliano Silvestri. Un grande ringraziamento va anche agli esponenti locali del movimento con cui si è creato in questi anni anche un rapporto di amicizia: Raffaele Ferraro, Gianpaolo Sbarra, Franco Fois, Bruno Martellone, Elia Lunardelli e Sara Visentin.
Un sentito ringraziamento va inoltre alla struttura Casa delle Magnolie di Monastier che con competenza e impegno hanno assistito Paolo in tutti questi anni a partire dalla proprietà e dalla direzione (in particolar modo la sig.ra Emanuela e Flavio) passando per il personale medico (dott. Zerbinati) fino ad arrivare a tutti gli infermieri e singoli operatori (Miriam, Monica, Marco, Guido, Giulia, Susanna e tutti gli altri).
Tengo inoltre a ricordare Flavia Furlanetto, che è venuta due anni addietro, autrice di "Una vita dalla porta d'uscita", ottimo libro che ricostruisce la vicenda di Paolo.
 
Ringrazio di cuore la moglie Licia, i figli Manuel e Isabel, i fratelli Gabriele, Ettore e Maurizio, la mamma, gli zii, i parenti e tutti gli amici.
Alberto Ravasin

Fonte: http://venetoradicale.blogspot.com/2014/02/ricordi-e-ringraziamenti-di-alberto.html

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