QUESTIONE SETTENTRIONALE. I LIMITI DI BOSSI E BERLUSCONI E LA RETE PUBBLICA RENZIANA

Data: 
Giovedì, 9 January, 2014
Testo: 

Angelo Panebianco, sul Corsera, ha riproposto la "Questione settentrionale" e si è chiesto chi sarà a raccogliere la "rappresentanza politica del Nord", visto il fallimento della Lega Nord e di Berlusconi». Panebianco individua correttamente i limiti e gli errori dei progetti delle due formazioni. Per la Lega a prevalere è stata una visione economica protezionista, che voleva trasformare il Nord in una macroregione, incapace però di rapportarsi con l'Europa, di comprendere la potenzialità dell'apporto degli immigrati e incapace di comprendere quella parte di imprenditori e partite Iva che «chiedevano più libertà dai lacci politici e burocratici, nazionali e locali».
Negli ultimi trent'anni la Lega di Bossi è stata l'emblema di una partitocrazia interessata ai consigli di amministrazione degli istituti bancari e delle varie partecipate, un sistema di potere che ha preso il posto di quello della Dc.
Silvio Berlusconi, con Forza Italia, nata come organizzazione antistatalista, ha clamorosamente fallito nel tentativo di riformare e dare maggiore libertà ai cittadini e alle imprese dallo Stato.
Panebianco si chiede se la rappresentanza del Nord possa passare a Matteo Renzi, partendo dalla popolarità del sindaco di Firenze e dalla sua rete di amministratori locali nel Nord Italia. Ma è proprio questo il limite del nuovo segretario del Pd: essere il rappresentante del potere e della burocrazia locale, quella che, negli ultimi anni, ha moltiplicato la presenza di Stato, Regioni, Province nell'economia, impedendo le liberalizzazioni e privatizzazioni, aumentando il numero dei dipendenti, creando nuove società controllate, impedendo la reale concorrenza e l'affermarsi degli operatori privati.
Un esempio è l’Atap di Pordenone, nata nel 1976, che oggi detiene il monopolio del settore del trasporto pubblico in Friuli e ha allargato il suo business ad altri settori. Detiene infatti il 30% della Snua (trattamento dei rifiuti) e investe nel settore delle costruzioni.
Ritengo che il progetto messo a punto da Valerio Federico, tesoriere di Radicali italiani, di liberalizzazione di quei "servizi pubblici" che hanno svuotato il portafoglio dei cittadini, rappresenti la chiave per la rinascita dell’economia italiana ed in particolare del Nord.

Autore: 
Stefano Santarossa - Comitato Radicali Italiani
Fonte: 
IL GAZZETTINO - Lettere
Stampa e regime: 
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Fonte: http://www.radicalifriulani.it/content/questione-settentrionale-i-limiti-di-bossi-e-berlusconi-e-la-rete-pubblica-renziana

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