Custodia cautelare: Dopo Cosentino tocca a Polverino.

Era lo scorso 15 marzo, quando Nicola Cosentino entrava nel carcere di Secondigliano e ci restò fino al 26 luglio, quando gli vennero concessi gli arresti domiciliari, prima nel comune di Sesto Campano e successivamente a Caserta.
All’ex sottosegretario del PDL gli venne applicato un procedimento di custodia cautelare in quanto imputato nel processo “il Principe e la ballerina” dove Cosentino è accusato di riciclaggio per la realizzazione di un centro commerciale, “Il Principe” ( mai costruito) che doveva sorgere nel comune di Casal di Principe, inoltre Nicola Cosentino è imputato anche in un altro processo dove viene accusato di concorso esterno in associazione mafiosa.
Lo scorso 8 novembre il collegio del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, presieduto da Orazio Rossi, decide per la scarcerazione. Quasi contemporaneamente al rilascio di Nicola Cosentino, ad un altro esponente di peso del pdl casertano viene applicato un procedimento di custodia cautelare, questa volta emesso dal Tribunale di Napoli. L’esponente politico incriminato questa volta è il Consigliere Regionale Angelo Polverino a cui i PM Giovanni Conso, Luigi Landolfo e Annamaria Lucchetta gli contestano il reato di turbativa d’asta per quanto riguarda alcuni appalti per l’ospedale di Caserta infatti oltre ad Angelo Polverino vengono incarcerati anche Giuseppe Gasperin, ex sindaco di Caserta e Presidente della Commissione che aggiudicò i lavori in questione, invece è finito ai domiciliari l’attuale direttore dell’azienda ospedaliera di Caserta, Francesco Bottino. Inoltre, per la stessa indagine sono stati carcerati alcuni imprenditori di Marcianise, tra cui Angelo Grillo a cui è stato contestato il reato di associazione a delinquere di stampo camorristico.
“ Queste due vicende giudiziarie sono esempi emblematici di come una parte della magistratura, in questo caso quelle di Santa Maria Capua Vetere e di Napoli, fa un uso eccessivo del procedimento di custodia cautelare.”
A dichiararlo è Luca Bove, Segretario dei radicali Caserta che continua: “ La vicenda di Cosentino e quella di Polverino dimostrano come la giustizia italiana, sempre più spesso, ribalta un principio fondamentale del diritto penale: Un imputato è considerato innocente sino alla condanna definitiva e cioè fino al terzo grado di giudizio emesso dalla Corte Suprema di Cassazione.
Nonostante per Cosentino non sia arrivata nessuna sentenza definitiva, si decise di applicare un procedimento di custodia cautelare, motivandola con un pericolo di inquinamento delle prove, senza tener conto che gli atti processuali già erano stati depositati e discussi in sede dibattimentale.
Ora Cosentino è un uomo libero e speriamo che presto si arrivi al giudizio definitivo senza arrivare alla prescrizione”. Bove continua “ Dopo Cosentino, tocca a Polverino dimostrare la sua innocenza ( altro paradosso della giustizia italiana) in una vicende dove lo si vede accusato di turbativa d’asta per appalti che riguardano l’Ospedale “Sant’ Anna e San Sebastiano” di Caserta e nonostante al suo carico pare ci sia una sola intercettazione ambientale dove si fa il suo nome, si è deciso di procedere per la custodia cautelare nei suoi confronti. Tralasciando il giudizio politico su questi due esponenti di spicco del pdl casertano e campano, vanno sottolineate delle anomalie che avvengono nella “giustizia italiana.
La custodia cautelare, che è stata applicata in queste due vicende, purtroppo viene utilizzata per migliaia di cittadini che vengono reclusi nei penitenziari italiani, infatti su i 64.564 detenuti, 24.744 aspettano ancora una sentenza definitiva e le statiche dimostrano che la metà di questi poi sarà giudicata innocente.
Inoltre va ricordato che molti di questi detenuti sono persone che non hanno le possibilità di farsi difendere in maniera appropriata.” Bove conclude” E’ da anni che i Radicali propongono una sostanziale riforma della giustizia, solo per fare qualche esempio, i 12 referendum proposti pochi mesi fa dove ogni singolo testo referendario era una proposta per una giustizia giusta e tra questi c’era proprio uno che proponeva di limitare la custodia cautelare. Purtroppo di quei 12 referendum la metà non ha raggiunto la soglia delle 500 000 firme e per gli altri si attende a giorni il parere della Cassazione. Come in tante altre occasioni i soli a portare avanti queste proposte sono i Radicali e Marco Pannella che con Rita Bernadini, Segretaria di Radicali Italiani, dal’11 novembre ha intrapreso lo sciopero della fame e sella sete con l’obbiettivo “della fuoriuscita dell’Italia dalla condizione di flagranza di uno Stato tecnicamente criminale” sia per le condizione delle carceri , sia per lo stato della giustizia italiana.”

(foto tratta dal sito http://www.casertace.net/)

Fonte: http://www.radicalicaserta.com/?p=467

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