Domenica, nel suo articolo in prima pagina sul Fatto quotidiano, Marco Travaglio mi cita come “disinformatore” a proposito di una una cosa scritta in questo spazio. Non è la prima volta che mi insulta, del resto è una persona che si comporta così con tutti quelli che non sono d’accordo con lui. Dunque non me ne importa gran che, un po’ per pigrizia e un po’ per presunzione. La faccenda però merita forse una considerazione. La parola chiave è “implicitamente”. L’ha usata nel processo sulla “trattativa” il pm Francesco Del Bene citando una frase rivolta al pg della Cassazione dall’allora procuratore Antimafia Pietro Grasso. Il capo della procura Antimafia sostiene che non ravvisa nulla di anomalo nella inchiesta su Nicola Mancino e non ha motivo di occuparsene avocandola a sé. Il pm Del Bene ne deduce che il Quirinale questo volesse ottenere e per togliere l’inchiesta a Ingroia avesse attivato il pg della Cassazione per fare pressioni su Grasso. Agli atti non c’è nulla che lo confermi. Sembra solo la richiesta di un parere rispetto alle lamentele di Mancino. Infatti una volta che Grasso si esprime tutto finisce lì. Ma in quella frase che Grasso pronuncia il pm ci vede una prova “implicita” della pressione indebita. E guai a dubitarne. Si “disinforma”.

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