Il Consiglio Comunale di Verona per un Veneto indipendente, omofobo e xenofobo

oam-daryl-stephens_smIl Consiglio Comunale di Verona – bocciando l’Ordine del giorno presentato dal consigliere Mauro De Robertis (PSI), che altro non chiedeva se non la revoca della famigerata mozione omofoba n. 336 del 1995 e il riconoscimento e il rispetto delle raccomandazioni e delle risoluzioni del Parlamento Europeo in materia di pari diritti e pari opportunità per persone omosessuali e transessuali – ha confermato ieri (giovedì 18 luglio) la sudditanza della maggioranza ai diktat clericali, nonché un evidente terrore di tutto ciò che è differente rispetto ai canoni imposti dalla cultura dominante.
Se non stupiscono e non meritano attenzione le prevedibili dichiarazioni del noto fondamentalista religioso Alberto Zelger e dell’esponente dell’estrema destra veronese Vittorio Di Dio, fanno invece riflettere le parole della più “moderata” Donatella Bovo, che ha dichiarato di non poter votare a favore dell’ordine del giorno in quanto il documento riporta un passaggio sulle adozioni omosessuali, che lei, da mamma, non può accettare perché dannose per la salute psichica dei bambini. Certo le sincere preoccupazioni di Bovo non si possono paragonare alle sparate di Zelger e Di Dio , ma ciò non toglie che si tratti di “paura e avversione irrazionale nei confronti dell’omosessualità”, ovvero di omofobia, dovuta probabilmente a ignoranza in materia di psicopatologia infantile (a volte essere mamme non basta).

Le paure sembrano dominare il consiglio comunale anche quando si parla di colore della pelle e così, dopo non aver detto “no” all’omofobia, i consiglieri di maggioranza hanno abbandonato l’aula al momento del voto sulla mozione a sostegno della Ministra Kyenge, perdendo l’occasione per prendere le distanze dalla xenofobia.

Unica nota positiva della seduta del consiglio è stata l’approvazione dell’Ordine del giorno a sostegno della proposta di legge regionale per l’indizione del referendum per l’autodeterminazione del Veneto. Hanno ragione gli esponenti della minoranza a sostenere che leghisti e tosiani hanno preso posizione solo a scopo propagandistico, ma ciò non toglie la bontà del documento che è stato approvato. L’autodeterminazione dei popoli è un principio fondamentale, garantito dal diritto internazionale, è quindi legittimo e auspicabile che anche il popolo veneto possa esprimersi.

Mattia Da Re


Fonte: http://radicaliverona.org/2013/07/19/il-consiglio-comunale-di-verona-per-un-veneto-indipendente-omofobo-e-xenofobo/

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