ELEMENTI DI CONOSCENZA

Data: 
Mercoledì, 17 July, 2013
Testo: 

1. Premessa:

a) Il Ministero degli Esteri, per legge, non ha alcuna competenza in materia di espulsione di cittadini stranieri dall’Italia né ha accesso ai dati relativi a cittadini stranieri ai quali sia riconosciuto da Paesi terzi lo status di rifugiato politico.

b) La sola prerogativa del Ministero degli Esteri è pertanto quella di verificare l’eventuale presenza nella lista di agenti diplomatici accreditati in Italia di nominativi che possano essere di volta in volta segnalati dalle Autorità di Sicurezza italiane.

c) Nel caso di specie, nessuna indicazione è stata fornita alla Farnesina circa i motivi della richiesta di informazioni sull’eventuale status diplomatico della Signora Shalabayeva. Vorrei peraltro rilevare come la richiesta non fosse corredata dal nome completo della Signora – il fax della Questura di Roma si riferiva solo ad “Alma Ayan” (senza menzione del cognome Shalabayeva) - né da una segnalazione circa il rapporto di parentela con il dissidente Ablyazov, né con chicchessia, né tantomeno veniva specificato che si trattasse di un caso di espulsione.

A parte, quindi, tale richiesta di informazioni presentata dalla Questura di Roma al nostro Cerimoniale Diplomatico, in nessuna delle fasi che hanno preceduto l’espulsione della cittadina kazaka è stato mai coinvolto alcun funzionario del Ministero degli Affari Esteri, né il Consigliere Diplomatico presso il Ministero dell’Interno è stato informato dei contenuti della vicenda.

2. Come noto, in occasione del “question time” del 10 luglio scorso, il Presidente del Consiglio dei Ministri ha annunciato “l’avvio di un’accurata ed articolata indagine” sulla vicenda che ha interessato l’espulsione della cittadina kazaka, Alma Shalabayeva, e della figlia minorenne con l’obiettivo di fornire una pronta ed adeguata “risposta ai più che legittimi interrogativi” avanzati.

3. La Farnesina, non appena appreso della vicenda, si è immediatamente attivata al fine di verificare le condizioni della Signora e della figlia.
Il Ministro Bonino ha quindi dato istruzioni alla nostra Ambasciata ad Astana: a) di compiere un passo presso il locale Ministero degli Affari Esteri per manifestare l’attenzione con cui la vicenda viene seguita da parte italiana con specifico riferimento ai diritti individuali della Signora e b) di inviare un funzionario ad Almaty, dove la Signora risiede, per accertarsi delle sue condizioni e per raccogliere sin dal 18 giugno scorso la sua firma per iniziare le procedure per il ricorso avverso il Decreto di espulsione. Al contempo, su istruzione del Ministro Bonino, gli avvocati della Signora Shalabayeva sono stati ricevuti alla Farnesina il 13 giugno e il 2 luglio per fornire ogni possibile assistenza. Un prossimo incontro con i legali è previsto il 18 luglio.

4. Con riferimento ai rapporti economici tra Italia e Kazakhstan, si precisa che l’interscambio tra i due Paesi ammonta a 5,5 miliardi di euro nel 2012. L’Italia è nel contempo il secondo Paese esportatore in Kazakhstan, ed il sesto in assoluto, con oltre 800 milioni di euro di export nel 2012 (pari ad oltre il 70% di tutto il nostro export in Asia Centrale). L’Italia è al contempo uno fra i principali importatori di prodotti kazaki, in particolare quelli energetici (le nostre importazioni si sono assestate a circa 4,7 miliardi di euro nel 2012).

Con riferimento al rapporto di “Human Rights Watch” sulle violazioni dei diritti dei lavoratori del settore petrolifero in Kazakhstan compiute durante gli scioperi avvenuti nel Paese nel 2011, in particolare nella regione occidentale del Mangistau, esso ha costituito oggetto di uno specifico approfondimento richiesto dalla Farnesina alla nostra Ambasciata ad Astana. Dalle verifiche svolte anche con società italiane in loco, risulta che esso conterrebbe alcune inesattezze con riferimento all’operato di Ersai (joint-venture partecipata da SAIPEM). In particolare, il personale impiegato presso quest’ultima, infatti, non risulta essere stato oggetto della repressione subita dagli scioperanti a Zhanaozen (che dista circa 80 km dagli impianti di SAIPEM ubicati nella località di Kurik). Semmai è dimostrabile che pressoché tutto il personale di Ersai precedentemente in sciopero sarebbe stato reintegrato al proprio posto di lavoro già da molto tempo. I licenziamenti “di massa” denunciati nel rapporto citato non riguarderebbero pertanto in alcun modo tale società.

Autore: 
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Fonte: 
www.emmabonino.it
Stampa e regime: 
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Fonte: http://www.radicalifriulani.it/content/elementi-di-conoscenza

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