Nuovo regolamento per artisti di strada / Petizione per dire NO alle norme discriminatorie!

Articolo pubblicato il 08/07/2013 nella sezione Associazioni

Il nuovo regolamento, presentato la scorsa settimana dall’assessore Enrico Corsi, a disciplina dell’attività degli artisti di strada, prevede che non possano ottenere la concessione – e non possano quindi esibirsi – le persone che abbiano condanne anche in primo grado per reati contro la persona, la pubblica amministrazione e il patrimonio. Il grave elemento discriminatorio introdotto dal nuovo regolamento, ghettizza le persone che – avendo sbagliato in passato, ma non scordiamo che la norma parla anche di persone condannate in primo grado – tentano ora di guadagnarsi da vivere legalmente. Non spetta all’amministrazione locale infliggere una “pena aggiuntiva” che sa tanto di propaganda: inequivocabili sono le parole del Comandate Luigi Altamura che, parlando degli artisti di strada e motivando la necessità della nuova regolamentazione, ci ricorda che «si tratta, in alcuni casi, di persone con precedenti penali». E allora?! Queste persone cosa dovrebbero fare? Sparire dalla faccia della terra? Dovrebbero forse tornare a delinquere per portare a casa un pezzo di pane? Forse l’assessore e il comandate scordano che la pena, nei paesi democratici e liberali, deve mirare principalmente al reinserimento nella società dei cittadini che hanno commesso un crimine e che chi ha pagato il proprio debito con la giustizia non deve e non può essere discriminato e marginalizzato a vita.

Noi chiediamo che venga cancellata la norma discriminatoria e lanciamo già da ora una petizione online per sollecitare l’amministrazione ad intervenire tempestivamente. Invitiamo inoltre i consiglieri comunali di tutti gli schieramenti a farsi carico della nostra istanza. CLICCA QUI PER FIRMARE LA PETIZIONE!

A margine, vale la pena di far notare l’accento moralista che non poteva mancare nel nuovo regolamento: cari artisti, ricordatevi che non si potranno utilizzare travestimenti che offendano il comune senso del pudore o che possano incutere timore, in particolare ai minori.