Napoli, città dei veleni: ecco le morti di tumore quartiere per quartiere

di Enrico Nocera, da campaniasuweb.it, 18-06-2013

Ricerca del Comune commissionata all’Angir: alcune zone, come Bagnoli e Secondigliano, raggiungono picchi di mortalità altissimi, soprattutto per patologie legate ai polmoni, alla mammella e al colon-retto

Se ne parla da tempo, ma ora arrivano i dati ufficiali delle istituzioni. La ricerca del Comune di Napoli, commissionata all’Associazione Napoletana Giovani Ricercatori, non fa altro che avallare ciò che attivisti e comitati denunciano da anni: a Napoli (e non solo) si muore di tumore più che in ogni altra parte d’Italia. I numeri della ricerca, divisi quartiere per quartiere, descrivono dettagliatamente il fenomeno. Il rapporto non mette in correlazione queste cifre con la presenza di specifici agenti inquinanti che hanno devastato l’ambiente cittadino negli ultimi trent’anni. Ma il buon senso suggerisce conferme che, nel tempo, sono diventare sempre più evidenti. L’arco temporale considerato va dal 2004 al 2009.

TUMORE AL POLMONE, PRIMO KILLER – Partiamo dal dato generale. Dal primo gennaio 2004 al 31 dicembre 2009 l’Asl Napoli 1 ha registrato, mediamente, 2.857 decessi per tumore all’anno: di questi, il 56,2 percento sono uomini, il 43,8 percento donne. Le cause sono le più svariate, dal polmone al pancreas. Ma è soprattutto il primo a presentare i dati più sconvolgenti: ben il 32,4 percento degli uomini è deceduto a causa di cancro al polmone. E sono le Municipalità 6, 7, 8 e 9 (vale a dire Ponticelli-Barra-S. Giovanni a Teduccio; Miano-Secondigliano-S. Pietro a Patierno; Piscinola-Scampia-Chiaiano-Marianella) a presentare i dati più alti, che oscillano dal 32,1 al 36,9 percento. Non è un caso che queste siano le zone dove sono presenti discariche (sia ufficiali che abusive) e roghi tossici, che nel caso della Municipalità di Scampia e Chiaiano coinvolgono anche il resto dell’hinterland. Per le donne, invece, il tumore al polmone (13,3 percento) è superato da quello alla mammella (16,1 percento). Anche qui ci troviamo in presenza di un andazzo già noto, grazie agli studi condotti dal professor Antonio Giordano che ha rilevato come questo tipo di patologia sia aumentato, fra le donne, del 40 percento negli ultimi tredici anni.

BAGNOLI E L’AMIANTO – Anche qui siamo di fronte a dati che, per quanto terribili, non stupiscono. Nella decima Municipalità, quella di Bagnoli e Fuorigrotta, si muore maggiormente per Mesotelioma pleurico, e cioè di un tumore che colpisce pleura, peritoneo, pericardio e cavità vaginale dei testicoli. La maggior parte di queste neoplasie vengono contratte a causa di un’esposizione prolunga all’amianto. Non stupisce che ve ne sia una gran percentuale nel quartiere dell’ex Italsider, di cui tanto si è parlato per le bonifiche, ma in cui poco è stato fatto. In una scala dove Napoli è al centro (con valore 100) a Bagnoli e Fuorigrotta si registra una mortalità per mesotelioma di valore 154. Peggior sorte tocca agli abitanti dei vicini quartieri di Soccavo e Pianura, dove il valore arriva addirittura a 187,7. Numeri significativi, che è impossibile non mettere in correlazione con la presenza di amianto e discariche in zona.

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Fonte: http://www.perlagrandenapoli.org/?p=11417&utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=napoli-citta-dei-veleni-ecco-le-morti-di-tumore-quartiere-per-quartiere

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