Pannella a Napoli, partono i tavoli referendari. Le voci e le impressioni da piazza Plebiscito
di Fabrizio Ferrante, da epressonline.net, 17-06-2013
Si è tenuta ieri la manifestazione referendaria indetta dai radicali a piazza Plebiscito. All’happening hanno partecipato numerose personalità del mondo politico locale e nazionale, in particolare diversi esponenti del Pdl – Luigi Compagna, Alfonso Papa, Francesco Nitto Palma e Mario Landolfi – il democratico Roberto Giachetti e il consigliere regionale del Psi, Corrado Gabriele. Presenti, naturalmente, molti esponenti di spicco della “galassia”radicale come Mario Staderini, Michele De Lucia, Maurizio Turco, Sergio D’Elia, Elisabetta Zamparutti, Marco Cappato, Filomena Gallo, Rita Bernardini, Sergio Stanzani e Marco Pannella. A rendere particolarmente emozionante la mattinata, gli interventi di Giuseppe Gullotta e di Francesca Scopelliti. Il primo è un uomo che ha scontato una lunga pena detentiva da innocente, mentre la seconda – moglie di Enzo Tortora – ha ricordato la storia tragica del marito del quale ricorre il trentennale dell’arresto.
Nonostante una cornice di pubblico non corrispondente alle aspettative della vigilia, le firme sono giunte in dosi massicce ai tavoli e, nonostante la giornata particolarmente afosa, quasi mille cittadini hanno sottoscritto i dodici referendum e la proposta di legge di iniziativa popolare per l’Eutanasia Legale. Missione compiuta, dunque, portata a termine grazie a numerosi tavoli e all’elevata partecipazione dei parenti di cittadini detenuti a Poggioreale. Questi si sono recati in massa al tavolo organizzato dall’associazione radicale “Per la grande Napoli”,Nel corso della giornata abbiamo raccolto le impressioni di molti protagonisti presenti in piazza. Gli esponenti del Pdl hanno confermato la necessità di procedere a riforme in grado di andare incontro a quanto ci viene chiesto anche dalla Cedu di Strasburgo e nella serata di ieri, attraverso Facebook, Luigi Compagna ha ufficializzato l’appoggio dell’intero Pdl campano all’iniziativa referendaria sulla giustizia giusta. Tra gli spunti che sono emersi dalle interviste ai protagonisti, citiamo la posizione di Luigi Compagna sulla necessità di creare le giuste convergenze in Parlamento prima di calendarizzare un provvedimento di Amnistia e Indulto che, secondo la legge, ha bisogno di maggioranze qualificate per ogni singolo punto. Posizione condivisa con Roberto Giachetti (Pd). Ha fatto autocritica nei confronti del Pdl, invece, Mario Landolfi. Secondo l’ex presidente della commissione parlamentare di vigilanza Rai, infatti, il partito ha bisogno di battaglie apertamente “erga omnes” sul tema della giustizia, dopo anni in cui l’impressione data ai cittadini è stata esattamente l’opposta. Ovvero un continuo cercare soluzioni, in grado di salvare uno o pochi cittadini ben individuabili. sancendo ancora una volta un legame ormai solido fra questi cittadini e l’associazione nella quale milita il simbolo della lotta per l’amnistia nella nostra città: Luigi Mazzotta. Quest’ultimo, protagonista anche di un accorato intervento dal palco.
Per quanto riguarda i Radicali, necessita di essere evidenziata la posizione di Mario Staderini. Il segretario di Radicali Italiani ha chiaramente detto che non si può parlare di referendum di destra – giustizia – e di sinistra – diritti civili – ma che tutti i quesiti possono e devono trovare cittadinanza negli elettorati sia dell’una che dell’altra parte. Temi trasversali, dunque, e non etichettabili come appartenenti a questa o quella area politica nello spirito del primo giugno quando, a Roma, Staderini auspicò la più larga partecipazione possibile di soggetti politici, di destra come di sinistra, evitando di presentare al pubblico i referendum come referendum “solo” radicali. Nei link che indichiamo in basso è possibile ascoltare integralmente – e vedere – le interviste realizzate con i protagonisti e alcuni interventi registrati dal palco di piazza Plebiscito.
Infine – questo spazio è pur sempre un blog – un’annotazione personale della quale fregherà zero a molti: il sottoscritto non è un “Pulitzer” e ne è consapevole. Tuttavia, alcuni “Pulitzer all’amatriciana” – liberissimi di disprezzare chi gli pare e piace, compreso il sottoscritto – farebbero decisamente meglio a imparare l’educazione. Così come – ma qui c’è davvero poca speranza – certi “potentati” radicali che lanciano avvertimenti e danno “indicazioni” in stile davvero poco radicale – cercando di far lavorare solo alcune testate e non altre – senza che siano mai stati eletti da nessuno a rappresentare altri se non se stessi. Nonostante ciò andiamo avanti e aspettiamo che il tempo faccia il suo corso. Quello sì, che è un galantuomo.
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