Giustizia: decreto-carceri in dirittura d’arrivo, si punta a liberare più di 3.500 posti
di Sara Menafra pubblicato su Il Messaggero, il 13/06/13
Ridurre il numero di ingressi in carcere e favorire l’uscita dì chi sta scontando residui di pena abbastanza bassi, con l’obiettivo di liberare almeno 3500 posti e prepararsi alla nuova emergenza che potrebbe scoppiare con l’arrivo dell’estate. Il piano carceri a cui sta lavorando il ministro Anna Maria Cancellieri sarà pronto per il consiglio dei ministri di sabato. E si basa su alcuni meccanismi semplici: prima di tutto la liberazione anticipata per chi è in custodia cautelare con una pena residua che non superi i tre anni. E l’idea di far accedere a lavori di pubblica utilità anche i tossicodipendenti e i responsabili di reati minori, in modo da ridurre gli ingressi in carcere.
Nei giorni scorsi, il ministro Cancellieri ha deciso di soprassedere sul meccanismo previsto nella prima bozza di decreto, che ipotizzava la detrazione tra di 60 giorni per ogni semestre di pena già scontato. Quando però la pena da espiare, comprese le detrazioni per buona condotta, non superi i 3 anni, o i 6 per i reati commessi da tossicodipendenti, il pm “trasmetterà gli atti al magistrato di sorveglianza” perché provveda alla riduzione della pena. E qualora il detenuto fosse in custodia cautelare, per un reato ancora non accertato, passato lo stesso tempo, il magistrato provvede alla liberazione anticipata.
Per limitare il più possibile il meccanismo delle porte girevoli, quello che attualmente porta circa 20mila persone a transitare nelle galere italiane per non più di tre giorni, il ministro Cancellieri punta sull’allargamento dei lavori di pubblica utilità, il cosiddetto affidamento in prova.
L’idea, già elaborata dall’ex ministro Paola Severino e presente in un disegno di legge che a fine mese arriverà in aula, è che i detenuti non pericolosi possano essere assegnati “a titolo volontario all’esecuzione di progetti di pubblica utilità” in base a programmi “aggiornati con frequenza semestrale e trasmessi al magistrato di sorveglianza”.
Slitta, invece, l’ipotesi di riaprire vecchie carceri oggi in disuso per aumentare la capienza complessiva. Il progetto, che toccava anche l’antico istituto di Pianosa, sarà affidato ad un piano di edilizia penitenziaria. Inevitabile, visto che i detenuti sono oggi almeno 20mila in più rispetto ai posti letto disponibili.
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