Ponticelli, resta chiusa la statale 162. La via di fuga che collega la città con i paesi vesuviani è ancora interdetta

da www.napolitime.it, 10-06-2013

Napoli, 10 giugno – Dopo soli pochi mesi dalla riapertura è stata nuovamente chiusa la rampa della statale 162 che collega il quartiere Ponticelli a Napoli, la cosiddetta “via di fuga” in caso di eruzione del Vesuvio. Era il 13 giugno 2012 quando una grossa autocisterna si è prima ribaltata su due lati per poi andare totalmente in fiamme, causando la morte,  carbonizzato, dell’autista quarantenne di Ercolano. Il gasolio fuoriuscito dal veicolo si riversava interamente sulla discarica abusiva, posta appena sotto il cavalcavia, in Via Argine, provocando un ingente incendio che danneggiava seriamente la strada stessa, al punto che venne richiesta la chiusura immediata per inagibilità.

Dopo il danno anche la beffa, arriva per i cittadini del quartiere. Quando il prefetto si accorge che quell’asse è, per l’appunto, una fondamentale via di fuga, dopo aver fatto effettuare dei controlli statici e strutturali del viadotto ne dispone l’ immediata riapertura per una questione di ordine pubblico; la statale viene sì riaperta, ma non per gli abitanti di Ponticelli, gli unici a cui viene impedito l’accesso chiudendo la rampa di Via Argine. Dopo molte segnalazioni alle amministrazioni locali, e numerose proteste, lo svincolo è stato riaperto solo dopo 6 mesi, a dicembre 2012.

Pochi giorni fa la rampa è stata chiusa di nuovo, per manutenzione strutturale, senza fornire riscontri precisi e dettagliati del provvedimento. Il risultato è che, così come gli scorsi mesi, la viabilità quotidianamente subisce gravi rallentamenti visto che tutte le automobili che si dirigono verso il centro del Comune o verso quartieri a nord, sono costrette a percorrere la strada urbana, solitamente Via argine, intasandola, e provocando altissimi tempi di percorrenza.

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Fonte: http://www.perlagrandenapoli.org/?p=11249&utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=ponticelli-resta-chiusa-la-statale-162-la-via-di-fuga-che-collega-la-citta-con-i-paesi-vesuviani-e-ancora-interdetta

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