Il Pdl pronto ad appoggiare i referendum sulla Giustizia

di Amedeo La Mattina, da “La Stampa”, 06/06/13

Il centrodestra valuta l’appoggio ai Radicali per tenere sulle corde la maggioranza.
Il 28 maggio scorso il comitato promotore dei referendum presieduto da Marco Pannella ha depositato in Cassazione 5 quesiti “per la giustizia giusta”. Cancellazione del filtro di ammissibilità nelle richieste di risarcimento per responsabilità civile dei magistrati; separazione delle carriere; eliminazione della custodia cautelare per il rischio di reiterazione nel caso di reati non gravi; misure restrittive per il lavoro dei magistrati fuori ruolo; abolizione dell’ergastolo. Ci sono ora tre mesi di tempo per raccogliere le 500 mila per sostenere i quesiti.

Impresa difficile senza il sostegno e la mobilitazione di altre forze politiche. E infatti in quell’occasione il leader Radicale non è stato ottimista. “Temo che i partiti politici non appoggeranno facilmente la nostra iniziativa perché continueranno a far solo finta di sostenerci come fanno da 20 anni”. E invece qualcosa è scattato nel Pdl. Martedì sera a Palazzo Grazioli, durante il vertice dello stato maggiore convocato dal Cavaliere, si è acceso un riflettore sui referendum alla cui stesura ha collaborato anche Peppino Calderisi (ex deputato del Popolo della libertà, Radicale da sempre, collaboratore del capogruppo Renato Brunetta e ieri nominato consigliere politico del ministro per le Riforme Gaetano Quagliariello).

L’iniziativa Radicale è stata sottoposta all’attenzione di Berlusconi che l’ha definita “molto interessante”, da prendere in seria considerazione al punto di aver dato il via libera a un sostegno attivo nella raccolta delle 500 mila firme necessarie. Sarebbe una mossa eclatante di una parte importante della maggioranza di governo che non ha questi temi nel suo programma. Anzi sono stati tenuti lontani dalle larghe intese essendo sempre stati divisivi e al centro delle furiose battaglie tra centrodestra e centrosinistra. Per Berlusconi e il Pdl sono state invece bandiere e proposte di governo però mai realizzate.

Nel 2000 il Cavaliere disse agli italiani di non andare a votare quando si presentò l’occasione di farlo su alcuni referendum, promossi sempre dai Radicali, tra i quali la separazione delle carriere e l’abolizione della possibilità per i magistrati di assumere incarichi extragiudiziari. Non venne raggiunto il quorum e il governo della Casa della libertà, che nel 2001 vinse le elezioni, non riuscì
nemmeno quella volta a fare quella riforma giustizia che aveva promesso da più di un decennio. Ora all’ex premier Cavaliere si presenta un’altra occasione ghiotta e questa volta non vuole farsela sfuggire: se quella riforma non si può fare in Parlamento, perché non ha e non mai avuto la maggioranza per farla, adesso ha intenzione di cavalcare i nuovi referendum. Intanto dando una mano a raccogliere le firme, poi si vedrà.

È un modo per tenere sulla corda l’attuale maggioranza, ma anche un rischio perché potrebbe creare fibrillazioni al governo che ha di fronte molte sfide da affrontare. Potrebbe essere la dura risposta alle eventuali decisioni negative della Consulta e della Corte di Cassazione sui diritti Mediaset per i quali Berlusconi è stato condannato a cinque anni con l’interdizione dai pubblici uffici. Niente di tutto questo, spiegano in casa berlusconiana. “Siamo semplicemente d’accordo sui quesiti referendari – precisa uno dei partecipanti al vertice dell’altra sera a Palazzo Grazioli – e stiamo valutando seriamente come sostenerli”. Del resto, viene ricordato, lo stesso Cavaliere ha detto di stare calmi. “Nonostante tutto quello che gli è stato buttato addosso in ambito giudiziario, abbiamo mantenuto il timone dritto sostenendo questo governo in cui abbiamo riposto molte speranze, mettendo fine a una guerra fredda, a una guerra civile”.

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Fonte: http://www.perlagrandenapoli.org/?p=11195&utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=il-pdl-pronto-ad-appoggiare-i-referendum-sulla-giustizia

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